3/aprile/2015 ======da Mauro Cavoli

Il 2 aprile, la Commissione Affari Costituzionali, ha terminato l’esame del ddl 1577, dando mandato al Relatore di riferire in Aula al Senato che, è bene ricordarlo, essendo il ddl assegnato alla Commissione in sede referente,  sovrana.
L’esame, la discussione e le votazioni inizieranno l’8 aprile e non è esclusa, quindi, la presentazione di ulteriori nuovi emendamenti, anche da parte del Relatore/Governo.
Tra l’altro, il Presidente della Commissione,  nel corso della seduta del 25 marzo, ha invitato il Relatore a valutare l’opportunità di presentare in Aula proposte emendative che tengano conto dei rilievi emersi durante il dibattito riguardanti i fondi da destinare all’INPS.
Non dimentichiamoci, inoltre, che la Ragioneria dello Stato ha proposto una sua riformulazione dell’emendamento presentato dal Relatore, in cui è previsto un accordo in sede di Conferenza Stato Regioni per quanto riguarda l’entità dei fondi e la destinazione dei sanitari che svolgono attualmente le visite fiscali nelle AASSLL.
Tali proposte potrebbero trovare accoglimento in sede di discussione in Aula oppure nella emanazione dei decreti legislativi.
Non vi sono, al momento, altri aspetti della legge che interessano i medici di lista in quanto l’introduzione del corso-concorso previsto dalle norme, non interessa certamente i sanitari.
E’ utile ricordare, comunque, che non esiste nei ruoli dell’Istituto la figura professionale del medico di controllo e l’accesso ai ruoli di medico c/o INPS avviene per pubblico concorso e la partecipazione è riservata ai sanitari in possesso del titolo di specializzazione stabilito dall’Ente che emana l’avviso. 
A legislazione costante, quindi, l’unica strada da percorrere per arrivare ad una qualche forma di stabilizzazione, non intesa come contratto di lavoro subordinato, deve essere costruita partendo dalle liste ad esaurimento   istituite dall’articolo 4 del DL 101/2013 il cui titolo è “disposizioni urgenti in tema di immissione in servizio di idonei e vincitori di concorso”.
Altre strade, a normativa invariata, non esistono e cercare continuamente di sminuire  l’unico pilastro che tiene in piedi l’incarico dei medici di lista, millantando soluzioni magiche, non aiuta ad individuare quelle forme contrattuali che farebbero uscire i sanitari dal tunnel della precarietà e incertezza in cui sono stati relegati.

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