DA ANMEFI COMUNICATO STAMPA
Con preghiera di Volerne dare comunicazione
In Commissione Bilancio del Senato si allungano i tempi per la nascita del Polo Unico della Medicina Fiscale
Al Senato è in discussione la Legge Madia sulla riforma della Pubblica Amministrazione.
Come annunciato dal Premier Renzi e dalla stessa Ministra Madia ai primi di gennaio 2015 e come confermato in varie dichiarazioni ufficiali anche dal presidente dell’INPS Prof. Boeri, si vuole creare il cosiddetto Polo Unico della Medicina Fiscale, unificando ed uniformando gli accertamenti medico-legali sui dipendenti pubblici e privati assenti per malattia, trasferendo le competenze e le risorse economiche, attualmente impiegate nella Pubblica Amministrazione, in via esclusiva all’INPS, che già da tempo ha istituito un sistema informatico intelligente (SAVIO) al fine di ottimizzare il servizio della medicina fiscale e ridurre i costi.
Questa innovazione, ritenuta indispensabile anche dalla Commissione Affari Sociali della Camera al fine di controllare l’assenteismo nella Pubblica Amministrazione, probabilmente vedrà allungarsi i tempi di attuazione alla Commissione Bilancio del Senato, perchè, come da dichiarazioni alla stampa del Viceministro dell’Economia Sen. Morando e del Presidente Azzolini, sembra prendere forma la decisione di proporre un’intesa con le Regioni per la quantificazione delle risorse da trasferire all’INPS.
Questa possibile decisione suscita però dubbi interpretativi, in quanto tali somme sono disposte dallo Stato e non dalle Regioni . L’imposizione di un parere vincolante da parte delle Regioni suscita i predetti dubbi anche a seguito della sentenza della Corte Costituzionale (207/2010) che ha sancito che le visite fiscali non rientrano nei livelli essenziali di assistenza (dichiarando illegittimo il comma 23, lettera e dell’articolo 17 del DL 78/2009 si è rivisto il meccanismo di finanziamento con il DL 98/2011 in cui al comma 5 articolo 17 punto a si dice che la quota stanziata per gli accertamenti medico-legali non è sottratta al Servizio Sanitario Nazionale in quanto quota non utilizzata in sede di riparto, quindi non di pertinenza delle Regioni).
L’eventuale decisione di cessione di una parte dei fondi alle Regioni appare largamente ingiustificata, in quanto il servizio non verrà più svolto dalle stesse e comporterà una riduzione delle somme disponibili per il personale necessario per gli accertamenti INPS, ma soprattutto un ritardo nell’applicazione della nuova procedura di esecuzione delle visite INPS sui dipendenti della P.A.
Già da tempo la XII Commissione Affari Sociali aveva messo in evidenza, mediante un’Indagine conoscitiva, la criticità della situazione in quanto le Regioni attraverso le ASL non svolgevano “adeguatamente” i controlli sui dipendenti della P.A. con conseguente possibile aumento dell’assenteismo.
Al riguardo si riporta un avviso apparso sul sito dell’ULSS 6 di Vicenza: “Il Servizio Visite Fiscali dell'ULSS è attualmente in grado di assicurare l’evasione solo di una quota molto ridotta di richieste di visite fiscali pervenute. Si informa quindi della possibilità di accedere al servizio di richiesta Visite Fiscali utilizzando il portale dell’INPS, che attualmente è in grado di assolvere richieste sia nei confronti di dipendenti pubblici che privati. Maggiori informazioni sulla modalità di richiesta all'INPS si trovano nella pagina con le informazioni sulle Visite Fiscali.”
19 aprile 2015
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