altre puntualizzazioni da Mauro Cavoli
QUALCHE PRECISAZIONE
Quando si fa riferimento a norme esistenti, al fine di una migliore comprensione, soprattutto per chi non è un esperto legale, è sempre opportuno citare i riferimenti per una loro facile individuazione.
Premesso ciò, è bene ricordare che il rapporto che regolamenta i liberi professionisti convenzionati, che altro non sono che i medici della mmg, pls e specialisti ambulatoriali, è stabilito dall’articolo 48, legge n.833, del 23 dicembre 1978 e dal decreto legislativo 502/92.
Se si vuole riconoscere, ai medici inseriti nelle liste speciali, tutti o parte degli istituti inseriti negli AACCNN che regolamentano i sopracitati rapporti (ferie, malattia, contribuzione, ecc) occorre emanare una legge formale, non vi sono scorciatoie normative.
Non è perche siccome esiste già la legge per i medici convenzionati, domani mattina la applico a mio piacimento anche ai medici fiscali inps (a questo punto perché non applicare il contratto dei bancari!!).
Nel caso in cui l’importo proposto sia riferito alle fasce attuali, cioè dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, nell’ipotesi di un (sicuro) allungamento delle stesse, la suddetta indennità sembrerebbe subire un adeguamento piuttosto corposo.
Quindi, alla partenza del Polo Unico, con le attuali fasce, perché bisogna ragionare con i pezzi di carta esistenti non sulle chiacchiere, che sono dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, l’indennità si raddoppierebbe, fermo restando tutti gli altri problemini evidenziati nella precedente sk (numero vmcd, esuberi alle stelle, mobilità territoriale, ecc).
Quindi si propone alla controparte un contrattino di 6000 euro netti al mese oltre tutti i rimborsi, quindi ca 7000 euro netti/mese||||||||||||||| e poi si racconta che che il contratto a prestazione con carico di lavoro blindato o il sumai sono onerosi!!!!!!!!!!! Anzi il costo sarebbe anche inferiore
Santo subito, con processione, chi garantisce un tale reddito mensile.
Almeno che, raddoppiando la quota da 3000 a 6000 euro non raddoppiano anche le vmcd da effettuare, passando da 132 a 264 mensili.
E allora, si salvi chi può….
Inoltre, non si tiene conto della tenera età dei medici di lista, sicuramente tutti giovanotti ai quali non pesa, tanto ricevono i rimborsi spesa, ciucciarsi qualche centinaio di km per fascia ed effettuare oltre 130 vmcd/mese.
Forse non si è compreso il problema esuberi. L’attuale consistenza numerica dei sanitari è determinata in proporzione di 21vmcd settimanali/1 medico, nel caso di pagamento a forfait, con disponibilità su 4 ore per fascia, o si fanno le vmcd anche ai defunti oppure più di qualcuno resta a casa.
La richiesta presentata dalle OOSS, ha la sola finalità di individuare lo strumento tecnico per recepire, nella disciplina, il cd “sumai”. L’adeguamento del contratto alle esigenze particolari del servizio da svolgere, che è il passo successivo, sarà frutto della trattativa con la controparte ed appare prematuro e inutile discutere su qualcosa che ancora non esiste.
L’emendamento presentato al ddl sulla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione, ha il solo scopo di far riconoscere ai medici fiscali un trattamento economico complessivo non inferiore a quello stabilito dal dm 8 maggio 2008.
Il trattamento economico dei liberi professionisti, è rappresentato dal compenso unitario (basta leggersi gli AACCNN della sanità, ad esempio) e non da quanto percepito a fine mese (questo riguarda i lavoratori subordinati) e nulla c’azzecca con il carico di lavoro, blindato o meno, che non rientra tra i compensi (trattamento economico) ma nella disciplina, non contemplata nel testo dell’emendamento.
Ovviamente, il compenso preso a riferimento dalla proposta emendativa ha anche una sua equivalenza nel caso di rapporto orario.
Altrettanto ovviamente, il compenso indicato nell’articolo 3, dm 8 maggio 2008, è uniforme su tutto il territorio nazionale e non varia da sede a sede.
Che il committente non accetti un eventuale rapporto a prestazione con carico di lavoro blindato perché oneroso, è soltanto una leggenda metropolitana, anche perché si propone l’eventuale alternativa a parità di costi.
Il motivo, invece, è ben altro, ed è che risulterebbe impossibile mettere le mani sia sul personale che sulle vmcd.
Altra leggenda è che con un contratto a carico di lavoro blindato non si possono riconoscere eventuali tutele. La possibilità è la stessa di un rapporto con pagamento a forfait: se si vogliono ferie, malattia, ecc come per i medici del SSN, occorre l’emanazione di una legge sia nel primo come nel secondo caso.