Cavoli : sk sulle proposte contrattuali
PROPOSTE PER DEFINIRE LA TIPOLOGIA CONTRATTUALE DEI MEDICI INSERITI NELLE LISTE SPECIALI.
La storia normativa dei medici inseriti nelle liste speciali, inizia nel 1983 con la emanazione della legge n.638 e dei successivi decreti ministeriali attuativi del 1986 , 1996 , 2000 e 2008 per concludersi, nel 2013, con la legge che ha istituito le liste ad esaurimento integrata da quella sulla priorità.
Tra l’altro, la recente approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, di un decreto legislativo sul jobs act, che prevede l’esenzione della reperibilità anche per i dipendenti privati, ha confermato l’impianto normativo sopra ricordato.
La cosa più ovvia da fare, al fine di conservare questo patrimonio normativo, fatto anche di circolari, messaggi, ecc, che delinea la figura e l’attività del medico fiscale, unica nel suo genere, è quella di lasciare intatto il quadro esistente e usare gli stessi strumenti per riconoscere ai sanitari una diversa tipologia contrattuale.
Se non si vuole seguire la strada precedente e conservare il passato, per poter riconoscere ai medici tutele quali ferie, malattia, ecc, occorre necessariamente l’emanazione di una nuova legge, con tutto quello che ne consegue, in quanto, oltre a mettere d’accordo inps e ministeri, bisognerà attendere l’iter parlamentare.
La delega che verrà conferita al Governo in base al ddl “Madia” sembra escludere che questa preveda la individuazione della tipologia contrattuale dei medici, quindi non si potrà fare ricorso allo strumento del decreto legislativo, ma, appunto, ad una proposta di legge.
Tra l’altro, l’esperienza di una nuova proposta di legge che scimmiotta gli AACCNN in vigore nel SSN l’abbiamo già vissuta nel 2003, con le proposte Russo/Gasperoni e le cronache parlamentari ci raccontano come è finita, ma probabilmente non tutti ricordano.
Nel caso in cui venga riconosciuto al medico un compenso forfetario per la disponibilità, quindi non orario limitato alle ore stabilite, questo va inteso a copertura dell’intera fascia.
A legislazione costante, perché quando poi si emana una legge non si fanno discorsi sui se e sui ma, le fasce di disponibilità che il medico di lista dovrà garantire con la nascita del Polo Unico, sono; dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Quindi, in base al compenso riconosciuto al medico forfetariamente, questi dovrà essere disponibile 8 ore al giorno o 4 se sceglie di garantire la disponibilità in una fascia per almeno 6 giorni la settimana.
Ovvio, che in questo lasso di tempo, il sanitario, essendo pagato, dovrà effettuare le vmcd, se tutto va bene almeno 3 per fascia per un totale di 132 vmcd al mese e, avendo tempo da vendere, probabilmente i km da percorrere faranno arrossire Marco Polo.
Con gli attuali compensi, nel caso in argomento, al medico sarebbero spettati euro 7920,00/mese lordi pari a 95000 euro/annui sufficienti, si fa per dire, per sottoscrivere un’ottima polizza malattia e infortuni dal costo di ca 700/1000 euro l’anno.
Altrettanto ovviamente, data l’ampia disponibilità che il sanitario dovrà garantire, l’attuale rapporto numero vmcd/consistenza numerica dei medici va a farsi benedire e la conseguenza logica si chiama esuberi, e non basterebbero il blocca liste e priorità per scongiurarli.
Inoltre, il medico, essendo pagato, non è che se non ci sono vmcd sufficienti da effettuare legge il giornale in ufficio ma con molta probabilità potrebbe essere utilizzato in altra sede vicina (tanto in 4 ore hai voglia a spostarti) facendo nascere un nuovo istituto oggi non presente, chiamato mobilità territoriale,
Se non fosse possibile tecnicamente il riconoscimento di un contratto autorevole, come il “sumai”, proposto già dal 2006, senz’altro adattabile alla medicina fiscale come lo è stato per i medici INAIL e SASN, non resta che pensare ad una evoluzione dell’attuale disciplina e l’introduzione del carico di lavoro blindato a compensazione con la disponibilità oraria, uniforme su tutto il territorio nazionale, la cui proposta è stata discussa anche su questo blog da oltre 1 anno e trasmessa contemporaneamente alle OOSS e Associazione.
Tale proposta, è bene ricordarlo, a parità di costi per il committente e di compensi per il medico, garantirebbe a quest’ ultimo una diversa e migliore qualità di lavoro e la conservazione dell’incarico.
E’ da escludere, per ovvi motivi, un contratto ad ore generico altamente penalizzante.
D’altronde, se non risulta gradito alle “Alte Sfere” il “sumai”, con o senza svolgimento di eventuali ulteriori attività interne a domanda, e il pagamento a prestazione blindato, un motivo pure ci sarà.