ATTIVITA’ AMBULATORIALI : Ma si informi, mi faccia il piacere!!!! a cura di Mauro Cavoli

Probabilmente ancora non si è compreso che l’oggetto del contendere non è quante e quali attività, oltre le vmcd, potrebbero effettuare i medici di lista, ma con quale strumento normativo e, soprattutto, come riconoscere loro tale strumento SENZA DECADERE DALL’INCARICO.
Nell’ultima proposta presentata dal Committente nel 2011, era previsto un ampliamento delle attività alquanto generico, ma il testo della proposta, basato sulla valutazione comparativa per selezionare i migliori, era quanto di più precario si potesse immaginare.
Forse non si ricorda, che subito dopo il big bang, precisamente a giugno 2013, vi fu un incontro istituzionale tra INPS e FNOMCEO ed entrambi, di comune accordo, decisero di rimodulare la disciplina, fatto questo che avrebbe comportato, ai sensi dell’articolo 5, comma 5, del decreto ministeriale 18 aprile 1996,  la decadenza immediata dagli incarichi cancellando   i medici di lista in servizio.
Ad ottobre dello stesso anno, il Parlamento approvò il blocca liste e, a distanza di due mesi, la priorità, vanificando l’intesa raggiunta.
La proposta unitaria, sottoscritta da tutte le OOSS, scaturita dal verbale 15 maggio 2015 prevede, coerentemente con le conclusioni cui è giunta la Commissione Affari Sociali, che:
il medico di lista continui, come oggi, a svolgere la propria attività;
venga riconosciuto ai medici di lista, ope legis, quindi senza ulteriori selezioni, a tempo indeterminato, sebbene non in possesso della specializzazione, l’ACN che regolamenta il rapporto con i medici specialisti ambulatoriali interni;
nel caso in cui le ore conferite per le vmcd non fossero sufficienti a raggiungere le 38/h contrattuali, in analogia con quanto previsto per i medici fiscali della medicina dei servizi, i medici di lista, a domanda, possano chiedere di svolgere, fino al completamento dell’orario contrattualmente previsto, attività ambulatoriali;
non prevede:
il reclutamento attraverso bandi/avvisi e selezioni di alcun genere;
il ruolo unico con inserimento del medico di lista in un calderone insieme ai medici esterni;
un rapporto generico secondo le regole delle convenzioni presenti nel SSN;
l’obbligatorietà di svolgere attività ambulatoriali;
attentato alla terzietà in quanto il rapporto è regolato, come oggi, da norme legislative e regolamentari;
ulteriori incompatibilità o un regime di esclusività oltre quanto previsto dall’ACN della specialistica ambulatoriale;
Certo, può anche capitare che qualcuno si discosti, di tanto in tanto, a quella che è l’interpretazione autentica dell’accordo e tra supercazzole e personali convincimenti fa la pipì fuori dal vasino, rischiando di lanciare segnali confusi alla Politica e alle Istituzioni.
In subordine, nel caso in cui il sumai non fosse possibile recepirlo con il decreto legislativo e venisse lasciato in piedi l’attuale impianto normativo previsto dalla legge 638/83, con emanazione del consueto decreto Lavoro/Salute, si è cercato di discutere su una eventuale proposta di reiterazione della disciplina vigente ivi compresi i compensi, integrandola con il carico di lavoro certo uniforme  a compensazione con la disponibilità oraria con la previsione di poter inserire, sempre su base volontaria, la possibilità di svolgere le attività ambulatoriali riguardanti la medicina fiscale.
Non necessitando il possesso delle conoscenze e capacità del prof. Enrico Fermi, in quanto non stiamo parlando della scissione dell’atomo, qualsiasi “ambecille” avrebbe intuito per tempo il gioco di dirottare risorse destinate al polo unico attraverso attività ambulatoriali
Capita di leggere che alcuni oppositori alla proposta sindacale, nonché di quella in subordine, oggi si fanno paladini, addirittura attribuendosene il merito, di aver “pensato” che per salvare parte delle risorse e stabilizzare il rapporto, bisogna puntare sulle attività ambulatoriali.
Aspettiamo di venire a conoscenza  a quali strumenti normativi questi Strateghi intendono fare ricorso e soprattutto come riconoscerli al medico di lista visto che se non desiderano la proposta sindacale  a tempo indeterminato né la reiterazione della vigente disciplina, c’è la quasi certezza che le attività ambulatoriali e le vmcd saranno svolte con un rapportino orario generico libero professionale, tanto gradito alla controparte per ovvie ragioni.
Con questi novelli ragazzi e ragazze di via Panisperna, non c’è bisogno che tolgano di mezzo il blocca liste e la priorità, perchè la strada per mandare a casa i medici di lista la indicano loro.
Adesso, l’ultimo Eldorado sono le visite per le assenze agli statali a ridosso della libertà perché con queste i problemi saranno risolti.
Poi, se il committente dovesse fare ricorso alle tecniche di data mining per individuare i lavoratori da sottoporre a controllo (sai quanto ci vuole per individuare statisticamente se un lavoratore si assenta sempre al ridosso della libertà e fare scattare il controllo invece di inviare le vmcd a pioggia) in quanto con la Delega gli viene conferita la competenza, e la politica ad altri strumenti di deterrenza, dal cilindro usciranno fuori altre soluzioni.
Ma si informi, mi faccia il piacere!!!!
mauro

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