RUOLO UNICO = TIPOLOGIA INCARICO UNICA E RISORSE FINANZIARIE UNICHE?

Nella ipotesi che venisse costituito c/o INPS il cd “ruolo unico” del medico convenzionato che, almeno sulla carta, porterebbe ad  una inevitabile “fusione” tra i medici di lista e quelli esterni, alla luce della vigente normativa, proviamo ad analizzare le eventuali ricadute sul rapporto intrattenuto e le risorse finanziarie.
L’attuale incarico dei medici di lista è regolamentato dalla disciplina emanata dai DDMM dal 1986 al 2008, nonché dalle due leggi del 2013 che hanno trasformato le liste speciali in liste ad esaurimento e riconosciuto ai sanitari la priorità nella effettuazione delle vmcd.
La scadenza dell’incarico è determinata dalla durata della disciplina emanata a seguito del decreto ministeriale, tanto è vero che sul contratto questa non è riportata perché, come dovrebbe essere noto, i decreti ministeriali non hanno scadenza.
Al contrario, il rapporto intrattenuto dai medici esterni non è regolamentato  da nessuna norma se non quella generale che regolamenta i rapporti intrattenuti dal personale esterno alle Pubbliche Amministrazioni ed ha, ovviamente, una scadenza ben precisa.
Inoltre, per quanto riguarda le risorse finanziarie:
per i medici di lista sono di tre tipi: certe, rappresentate da quelle che verranno determinate dal Decreto Legislativo per le visite sui dipendenti pubblici, quasi certe, ma ormai consolidate, di ca 20 milioni di euro/anno rappresentate dalle vmcd richieste dai datori di lavoro e variabili quelle di volta in volta stabilite  per le visite richieste d’Ufficio a carico dell’INPS, che dovrebbero rappresentare ca il 20% del totale delle risorse (18 + 20 + 30?)  
per i medici esterni, invece, sono esclusivamente quelle a carico dell’Istituto e da questo determinate in piena autonomia, in quanto la normativa vigente prevede che l’INPS, per la gestione dei controlli sulla IC, provveda con proprie risorse umane e finanziarie (il 100% del totale).
A questo punto, poi, si dovrebbe aprire una finestra per verificare se i medici delle liste ad esaurimento fanno parte o meno delle risorse umane dell’Istituto, ma è preferibile stendere un velo pietoso e non ricordare precedenti interventi contro questa possibilità.
In caso di matrimonio tra le due figure, medico di lista e medico esterno, quindi, non dovrebbero esserci dubbi su chi porterà la dote e su chi, invece, “appenderà il cappello”.
Sulla base del quadro normativo descritto, appare evidente che nel caso di una fusione tra le due figure, con la inevitabile creazione di un ruolo unico di medico convenzionato, quella “in posizione di vantaggio” non può che essere il medico di lista.
Tale aspetto, è quello garantito dalla proposta unitaria che mette al centro del sistema il medico di lista, riconoscendo ope legis a tempo indeterminato, l’ACN per la specialistica ambulatoriale, cd sumai,  con possibilità di svolgere attività ambulatoriale, non perché più bello o più bravo, ma semplicemente perché si trova in una situazione normativa ben diversa.
Contro la proposta unitaria, è bene ricordarlo, si sono scagliati contro in diversi: alcuni, comprensibilmente, perché probabilmente non avevano ben compreso le finalità della stessa altri, invece, che lo avevano capito benissimo ma non gradivano che ciò si realizzasse.
Un capitolo a parte meriterebbe, poi, chi ieri sbandierava di essere contrario al medico polivalente, affermando addirittura che questa figura veniva introdotta dalla proposta unitaria, mentre oggi abbraccia, perfino con i piedi, il ruolo unico.
Infine, c’è da chiedersi, ma ruolo unico significa anche tipologia contrattuale unica?
Mentre per i medici di lista il percorso normativo per la individuazione di un rapporto “stabile” potrebbe risultare più agevole, per i medici esterni, in assenza, ad oggi, di norme specifiche, si resta inevitabilmente con quello attuale, cioè rapporto orario generico libero professionale e precario.
Non bisogna essere una volpe o “astuti come un cervo” (amici miei parte II) per intuire quale delle due tipologie contrattuali sceglierebbe il committente per un eventuale  ruolo unico!!!
L’altra strada, in subordine alla proposta unitaria, nel caso in cui questa non potesse essere accolta, per evitare di confluire in un unico calderone con un futuro professionale alquanto incerto, potrebbe essere quella di reiterare la vigente disciplina integrandola con le dovute garanzie per il carico di lavoro, dando anche la possibilità di effettuare, su base volontaria, attività ambulatoriale.
Prima sarebbe forse il caso di blindare l’incarico di tutti i medici di lista e con le risorse adeguate, modificare la pericolosa delibera presidenziale and after you will see.
mauro

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