COSI’ E’ SE VI PARE----“noio, vulevan savuar, l’att di indirizz”----
Archiviato l’emendamento killer, ma solo per il momento visto che la Determina Presidenziale n.153 è viva e vegeta e prevede lo stesso percorso della proposta emendativa, cerchiamo di provare a ragionare.
L’emendamento era composto da due parti: la prima, l’indizione del concorso con la distrazione delle risorse destinate, invece, alla sola medicina fiscale e la seconda, l’abrogazione della legge blocca liste e la modifica del decreto legislativo 75/2017, norme di rango primario con conseguente decadenza automatica dall’incarico dei medici fiscali (indipendentemente dalla indizione del concorso).
Qualche buontempone, va raccontando che se si fosse sottoscritta la proposta di convenzione, cioè il contrattino libero professionale generico ad ore, sulla quale, come ha dichiarato in Parlamento in data 4 ottobre il Sottosegretario al Ministero del Lavoro, “Nei primi mesi del 2018, si era registrato un ampio consenso da parte della maggioranza delle organizzazioni dei medici” i medici fiscali non avrebbero corso alcun rischio.
Il contrattino libero professionale generico ad ore, al di là che peggiorava il rapporto sia dal punto di vista normativo che economico, prevedeva che”Gli incarichi ai medici, con esclusione di quelli di cui all’articolo 6, sono da intendersi a tempo indeterminato, salvo i casi di intervenute situazioni di incompatibilità, rinuncia del medico, inadempienze che comportino la decadenza dall’incarico, modifiche normative di rango primario”.
Ed è esattamente quanto prevede l’emendamento killer che va a modificare il decreto legislativo 75/2017. Quindi, anche con il contrattino generico ad ore libero professionale, si sarebbe detto ciao, ciao, all’incarico avendo le OOSS e il singolo medico sottoscritto a monte tale eventualità.
Discorso diverso, invece, come più volte suggerito anche da queste pagine, se dopo l’emanazione del blocca liste si fosse richiesta al Ministero del Lavoro, la emanazione di un decreto ministeriale per recepire nella disciplina vigente la norma di legge.
Questo passaggio, da alcuni ritenuto inutile, avrebbe comportato la sottoscrizione dell’incarico, cioè il contratto firmato da entrambe le parti, INPS e medico, non più “fino alla durata della disciplina emanata con il decreto ministeriale (art.5, comma 5, DM 18/04/96) bensì fino all’esaurimento della lista e senza condizioni, perché non previste dalla norma.
Tra l’altro, INPS non ha mai provveduto a notificare ufficialmente la posizione di ciascun medico nelle liste ad esaurimento, nonostante la richiesta ufficiale e l’assicurazione che questo sarebbe avvenuto, ma ha sempre evitato questo fondamentale passaggio.
Peccato che non si sia compreso, speriamo in buona fede, questo percorso.
Il Principe avrebbe detto: “noio, vulevan savuar, l’att di indirizz”
mauro