L’AMBASCIATORE DEL CATONGA
Totò e Nino Taranto, nelle vesti, rispettivamente, di ambasciatore del Catonga e segretario, “convocano” il pollo di turno facendogli credere, in napoletano-africano, che ha ereditato una grossa somma e per istruire la pratica gli scuciono 55000 lire, quale diritti di segreteria………
In diversi post, anche di recente, si è cercato di chiarire quali sono le norme e le disposizioni vigenti che regolamentano i rapporti di lavoro autonomo intrattenuti con le Pubbliche Amministrazioni.
In particolare, “l’apposita convenzione” prevista dal decreto legislativo 25 maggio 2017, n.75, così come meglio definita dall’atto di indirizzo di cui al decreto ministeriale 2 agosto 2017, non è altro che una semplice “convenzione” libero professionale in forma di ACN, ma non è un ACN.
Nel mondo del lavoro autonomo, le uniche convenzioni che sono conformi ai CCNL sono quelle previste dall’articolo 48, legge 23 dicembre 1978, n.833, tutte le altre, ivi compresa quella vigente che regolamenta il rapporto dei medici fiscali, emanata ai sensi dell’articolo 5, commi 12 e 13, legge 11 novembre 1983, n.638, sono sullo stesso piano giuridico.
Tra l’altro, come ricordato, dal 1 luglio 2019 è fatto divieto alle Pubbliche Amministrazioni “di stipulare contratti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro”.
Ritirare fuori dal cilindro una convenzione “Tipo sumai” o “Tipo SSN”, che non esiste nel ns ordinamento, da contrattare ex novo con il Committente sulla base dell’atto di indirizzo e delle norme in vigore, significa riconoscere ai medici fiscali e a qualunque altra categoria che si vuole imbarcare, un rapportino generico libero professionale ad ore. Punto.
Manco a dirlo, chi ci rimetterebbe sia dal punto di vista normativo, con la perdita di tutte le tutele oggi presenti, che da quello economico, saranno soltanto i medici fiscali.
O si va verso un rapporto già “codificato” come CCNL, quale, ad esempio, nel caso in cui vi siano i presupposti, la specialistica ambulatoriale o la medicina dei servizi, oppure bisogna alzare un “Muro di Berlino” intorno alla vigente disciplina, integrandola con il carico di lavoro blindato.
Non si riesce a comprendere quale sarebbe l’eventuale valore aggiunto per i medici fiscali, avere una convenzione unica con i medici esterni visto che un rapporto convenzionale già lo hanno, così come hanno un incarico fino ad esaurimento della lista, compensi dignitosi e risorse adeguate.
Neanche l’ambasciatore del Catonga sarebbe stato in grado di piazzare una simile “sola”, solo che adesso i diritti di segreteria da pagare saranno molto più alti delle 55000 lire pagate dal pollo e i “solati” saranno 1000.
Il Principe, nella veste di ambasciatore del Catonga, avrebbe detto: “E’ in casa Bubu?”
mauro