Cavoli:riflessioni e valutazioni

L’atto di indirizzo emanato con il decreto ministeriale 2 agosto 2017, prevede una convenzione in forma di accordo collettivo nazionale, non prevede, né presuppone, un accordo collettivo nazionale, né, tantomeno, un accordo collettivo nazionale del SSN, né tantomeno ancora, l’accordo collettivo nazionale per la specialistica ambulatoriale.
Autorevoli esponenti, quindi si presuppone in possesso di conoscenze tecniche sicuramente al di sopra dei comuni mortali, di tanto in tanto lasciano scivolare che si possono ottenere con l’atto di indirizzo vigente, tipologie di accordi che possano vagamente far pensare a ben altri rapporti.
Se si desidera ottenere le tutele previste nell’ACN della specialistica, bisogna chiedere quell’ACN, ovviamente adattato alla medicina fiscale e non cercare di piazzare convenzioni libero professionali, caso mai anche a rapporto orario per peggiorare anche i compensi e la qualità del lavoro, con le quali non si potranno mai ottenere ferie pagate, TFR, indennità di malattia e infortunio, permessi legge 104/92, ecc.
Tale convenzione, basta leggere la proposta del Committente, porterà alla perdita di tutte le tutele oggi esistenti che hanno garantito l’incarico, senza soluzione di continuità, dal 1996 e fino ad esaurimento della lista riconoscendo ai medici delle liste ad esaurimento la priorità nello svolgimento del servizio.
La disciplina vigente, in subordine all’ACN della specialistica, integrata con il carico blindato, grazie anche al regime forfetario, consentirebbe un compenso mensile di ca 4000/4500 euro netti al mese con 90 visite. Con la stessa disciplina, inoltre, si possono riconoscere tutte quelle tutele compatibili con la libera professione, le stesse che verrebbero riconosciute con una convenzione figlia dell’atto di indirizzo.
I vari emendamenti killer presentati, non abrogavano la legge 638/83 o il blocca liste, mettendo in pericolo l’incarico come si vorrebbe far credere, ma esclusivamente il rapporto convenzionale previsto dal decreto legislativo 75/2017. Così che, se fosse stata già sottoscritta la convenzione, si era tutti a casa…..
Chi afferma che bisogna chiedere la stabilizzazione, mente sapendo di mentire, perché oggi i medici inseriti nelle liste ad esaurimento sono già stabilizzati ed esercitano l’attività nel territorio di competenza della lista di appartenenza in quanto le liste sono cristallizzate, al contrario, un’eventuale rimodulazione della disciplina farebbe perdere qualsiasi diritto acquisito in questi 23 anni.
Già oggi i medici fiscali possono lavorare senza limitazione di età, consentendo anche un recupero retributivo e contributivo dopo il disastro del 2013, in una o in entrambe le fasce, hanno compensi e rimborsi, anche se fermi al 2008, dignitosi, blindati anche dalla recente riforma su l’equo compenso e possono svolgere tutte quelle attività compatibili con l’incarico.
Nonostante l’evidenza dei fatti, girano supercazzole mostruose confortate da richieste per poter lavorare un annetto dopo la pensione di vecchiaia (68 anni come previsto dall’atto di indirizzo), tutelare ESCLUSIVAMENTE la libera professione (quando si dice “richieste ad personam”), avere compensi inferiori e, dulcis in fundo, anche se già prevista, la stabilità del rapporto che fa  sempre audience e attira consensi, tutte “e ccose” che i medici fiscali già hanno in tasca.
E come se qualsiasi altra categoria di medici formulasse delle richieste, neanche per confermare quello che è previsto nell’attuale rapporto, che sarebbe già di per se ridicolo, ma addirittura di livello inferiore!!!!!
Quello che bisognerebbe chiedere, ad esempio, anche per contrastare efficacemente le recenti uscite presidenziali e non fornire l’arma per farsi sottrarre delle risorse e l’incarico, è che i medici delle liste ad esaurimento devono svolgere, così come previsto,  tutte le attività ambulatoriali inerenti gli accertamenti medico legali, ivi compresa l’attività istruttoria.
Ma questo significherebbe fare gli interessi dei (soli) medici fiscali e potrebbe anche mettere a rischio l’esercizio della libera professione, ergo, non si chiederà mai …… Meglio continuare con le supercazzole cambiando, di volta in volta, lo scappellamento.
Il Principe avrebbe detto: “Ma mi faccia il piacere!!”
mauro

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