IL CONTRIBUTO PREVIDENZIALE
E’ stato specificato, nel corso di recenti incontri, così come stabilito dall’atto di indirizzo, che la natura del rapporto del medico fiscale è libero professionale, quindi non vi è alcuna obbligatorietà, da parte del committente-INPS, di dover versare una quota parte del contributo previdenziale come avviene per tutti i rapporti parasubordinati e per i convenzionati del SSN la cui natura del rapporto è, appunto, parasubordinata.
Tra l’altro, essendo il rapporto di natura libero professionale, i contributi dovrebbero continuare ad essere versati al Fondo Quota “B” della libera professione e non c/o altri Fondi.
Nonostante questa evidenza, la convenzione in corso di approvazione, stabilisce un contributo previdenziale a carico INPS del 13% (senza specificare se l’importo viene stornato dalle risorse a disposizione oppure trattasi di onere a parte a totale carico del committente), mentre la rimanenza, per arrivare al 21% nel 2019(con aliquota crescente di un punto percentuale ogni anno fino ad arrivare al 26% nel 2024), resta a carico del medico (quindi dal 8% fino ad arrivare al 13%).
Il Regolamento ENPAM della medicina convenzionata, all’articolo 5, comma 2 – Obbligatorietà della contribuzione -, recita “Salvo quanto stabilito dagli ACN, il contributo è a totale carico dell’iscritto”.
Per i medici fiscali, NON aventi un rapporto con un Ente del SSN, il Consiglio di Amministrazione ENPAM, sentito il Comitato Consultivo di cui all’art. 21 dello Statuto della Fondazione, dovrà deliberare l’iscrizione al Fondo della medicina convenzionata “sempreché gli accordi per la regolamentazione del rapporto professionale recepiscano le norme relative agli obblighi contributivi di cui al Regolamento” (articolo 2, comma 2, Regolamento ENPAM).
Domanda cretina: se alla scadenza triennale della convenzione, INPS dovesse cambiare idea, non essendo obbligato in quanto trattasi di rapporto libero professionale e non parasubordinato e non volesse più versare la quota parte a suo carico del contributo previdenziale (fissa del 13%) oppure dovesse intervenire un rilievo da parte degli Organi Vigilanti, il medico sarebbe costretto a versare l’intera quota?
Dal film un “Turco napoletano”, il Principe avrebbe detto: “Allora Don Pasquale, siamo d’accordo: 1000 lire al mese, alloggio, vitto, lavatura, imbiancatura ….. e stiratura”.
mauro