L’INDENNITA’ DI MALATTIA, INFORTUNIO, MATERNITA’, GRAVIDANZA A RISCHIO, ADOZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE E AFFIDAMENTO, OGGI E DOMANI.
Cerchiamo di capire se ci sono, e quali sono, le eventuali differenze, in tema di tutele, tra la proposta di convenzione in discussione e la disciplina attuale integrata con il carico blindato.
Dobbiamo prima di tutto chiarire che le tutele, quelle reali, ovviamente, sono quelle i cui oneri sono posti a carico del datore di lavoro, per quanto riguarda i rapporti di lavoro dipendente, e del committente, per quanto riguarda i rapporti di lavoro parasubordinato.
Nel caso specifico della proposta di convenzione, essendo un rapporto libero professionale, gli oneri per le tutele non sono posti a carico del committente, ma sono distratti dalle risorse destinate alla effettuazione delle visite, oggi interamente riconosciute ai medici sotto forma di compensi e rimborsi spese.
Quindi, fermo restando le risorse a disposizione, per ottenere le “tutele”, o si diminuiscono le visite oppure i compensi, oppure, si lascia invariato il numero delle visite, addirittura si aumenta e si contraggono vistosamente i compensi e rimborsi spese (anzi questi ultimi sono proprio spariti tranne il rimborsi km) per far quadrare il cerchio.
Per quanto riguarda la indennità di malattia ed infortunio, nel campo della parasubordinazione, tranne che nell’ACN della specialistica ambulatoriale e della medicina dei servizi, dove vi è una copertura totale e senza franchigie sin dal primo giorno, gli altri rapporti si comportano in maniera pressoche analoga (ad eccezione degli iscritti alla gestione separata INPS).
Analizzando la proposta di convenzione, prevedendo la iscrizione al fondo della medicina convenzionata ed accreditata e nello specifico, quello riguardante i medici di assistenza primaria, di continuità assistenziale ed emergenza territoriale, al medico in malattia o infortunio l’indennità viene pagata dall’ENPAM dal 31° giorno per un periodo massimo di 24 mesi (anche non continuativi nell’arco degli ultimi 48 mesi). Per avere diritto all’indennità è necessario compilare il modulo specifico e inviarlo all’Enpam.
L’indennità giornaliera rimborsata dall’ENPAM è pari a 1/30 del 62,5% del compenso medio mensile calcolato sulla base dei 3 mesi precedenti il mese di sospensione dell’attività.
I primi 30 giorni di assenza dal lavoro, invece, sono coperti dalla compagnia Cattolica in coassicurazione con Groupama (per quanto riguarda tutti i dettagli della polizza: modalità richiesta indennità, importi, franchigia, ecc. si consiglia una attenta lettura del contratto di assicurazione).
In base alla vigente disciplina, integrata con il carico blindato, i medici fiscali, essendo liberi professionisti, sono iscritti al Fondo B della libera professione ed hanno diritto ad una indennità di malattia e infortunio rimborsata dall’ENPAM calcolata su base giornaliera fino ad un massimo di 167,00 euro circa ed è pari ad 1/365 dell’80% del reddito medio annuo imponibile presso la Gestione "Quota B" (al netto del reddito già soggetto a contribuzione "Quota A") nei tre anni di contribuzione precedenti l’insorgenza dell’inabilità. L’importo è annualmente indicizzato.
L’indennità spetta a decorrere dal 31° giornodalla data dell’infortunio o della malattia per un periodo massimo di 24 mesi (anche non continuativi nell’arco degli ultimi 48 mesi). I primi 30 gg di malattia e infortunio possono venire coperti, come per i medici iscritti al Fondo della medicina convenzionata e accreditata, mediante il ricorso alla sottoscrizione di una polizza, come anche suggerito dallo stesso ENPAM.
Per quanto riguarda sia i medici iscritti al Fondo della medicina convenzionata e accreditata che quelli iscritti al Fondo B della libera professione, l’Enpam assicura un’indennità economica di maternità che copre i due mesi precedenti il parto e i tre mesi successivi. L’indennità è pagata a prescindere dall’effettiva astensione dall’attività professionale. Nel caso di una gravidanza a rischio, le iscritte hanno diritto a un sostegno economico per un periodo massimo di sei mesi. Per i mesi successivi le dottoresse sono infatti coperte dall’indennità di maternità.
Le indennità di malattia e infortunio percepite dai medici iscritti al Fondo B della libera professione, sono superiori rispetto a quelle percepite dai medici iscritti al Fondo della medicina convenzionata, mentre le altre indennità, maternità e gravidanza a rischio, sono analoghe.
La differenza sostanziale, risiede nel fatto che per essere iscritti al Fondo della medicina convenzionata e accreditata, INPS versa un contributo del 13% (la differenza resta a carico del medico fino ad arrivare al 13% nel 2024) che verrà sottratto dalle risorse disponibili, con una conseguente contrazione dei compensi.
Questa operazione, nella eventualità che la convenzione venisse estesa anche ai medici esterni, su un reddito medio annuo del medico di 60.000 euro moltiplicato per 1800 medici, tanti dovrebbero essere, secondo le intenzioni del Presidente i medici da convenzionare, porterà, nel 2019, al Fondo della medicina convenzionata e accreditata – Fondo medici di medicina generale, continuità assistenziale ed emergenza territoriale – una dote di euro 22.680.000, per arrivare a euro 25.920.000 nel 2024.
A questo punto, il medico della strada potrebbe chiedersi: “Come mai, visto che all’unanimità tutti hanno dichiarato che la convenzione in discussione è “simile!!!” all’ACN della specialistica ambulatoriale, non si opta per il Fondo della medicina convenzionata e accreditata – Fondo degli specialisti ambulatoriali interni e medicina dei servizi-?
E’ vero che il contributo a carico del medico sarebbe più elevato fino ad arrivare al 18% nel 2024, mentre quello a “carico” INPS resterebbe fisso al 14,19%, ma si avrebbe la tutela della malattia ed infortunio integrale sin dal primo giorno senza ricorso a polizze, del tutto analoga a quella dei lavoratori dipendenti e il gap verrebbe quasi riassorbito.
Almeno che, anche in questo caso, qualcuno non si è inventato che per versare i contributi al Fondo degli specialisti ambulatoriali interni, bisogna essere......... specializzati.
Il Principe avrebbe detto: “Ma mi faccia il piacere, si informi, ha capito?”.
mauro