L’ultima trovata ..................
L’ultima trovata sotto il fungo, come avrebbe detto un noto leader politico, è quella di affermare che, se la convenzione non dovesse essere soddisfacente,la si cestina e si torna alla disciplina vigente.
Per carità, ognuno è libero di raccontare le barzellette che vuole e chi ascolta è altrettanto libero di crederci, ma qui si sta rasentando il reato di “tentata circonvenzione di incapace”.
Il decreto legislativo 75/2017, norma di rango primario, assegna alla convenzione ivi prevista, la capacità di rimodulare la vigente disciplina, come spiegato anche dal committente.
Una volta sottoscritta la convenzione, quindi, i medici fiscali decadono automaticamente dall’incarico perché la disciplina attuale, con le sue luci e le sue ombre, viene definitivamente archiviata e con essa, tutte le tutele.
Lo stesso giochetto, fu tentato nel 2007 quando venne presentata la bozza di decreto ministeriale che, al primo comma, aveva la “Rimodulazione della disciplina” con lo scopo, come oggi, di far decadere i medici dall’incarico con la perdita di tutti i diritti acquisiti.
Inoltre,oggi, la situazione è ancora più difficile per il committente perché non ha altra strada per azzerare le liste ad esaurimento con il loro carico di diritti.
Come giustificazione, si sono tirate fuori dal cilindro le incompatibilità tombali, facendo credere che il nuovo rapporto, basato su una presunta fidelizzazione, sia una tipologia diversa dall’attuale non più libero professionale, ma qualcosa di meraviglioso, addirittura una convenzione del SSN.
Ma le bugie, si sa, hanno le gambe corte e il “nuovo” rapporto avrà le medesime caratteristiche e tutele di quello attuale e, quel qualcosina in più, come le tutele sindacali, è a carico dei medici fiscali, altro che fidelizzazione.
Tutele come maternità, gravidanza a rischio, ecc sono previste da tempo e altre, come indennità di malattia e infortunio dal 31° giorno, sono in vigore da aprile di quest’anno.
Se poi per tutele ci si riferisce alle polizze, tra l’altro sempre pagate dal medico fiscale, queste si potevano tranquillamente riconoscere anche con la vigente disciplina.
Cestinare i compensi e rimborsi spese attuali, nonostante la previsione che si dovranno percorrere svariati km da considerare Marco Polo un sedentario e nel momento in cui, al Ministero della Giustizia, si sta discutendo su ’equo compenso, è come ricevere un calcio negli stinchi.
Tra l’altro, abbandonare la notula per sostituirla con la disponibilità oraria, proprio mentre all’ARAN si inizia a discutere del CCNL dei dipendenti pubblici, con alcune OOSS che chiedono l’equiparazione con i dipendenti privati in tema di fasce di reperibilità, significa essere non autolesionisti, di più.
Se lo scopo della disponibilità oraria era quello di tutelare, giustamente, chi effettua un numero di visite inferiore a 90, non si capisce, perché, non si sia optato per il carico blindato (ma forse lo scopo non era questo).
Qualcuno giudica una vittoria allontanare chi svolge un’altra attività, forse pensando di spartirsi tutta la torta (probabilmente non ha letto le dichiarazioni del Sottosegretario in merito agli emendamenti 5.1 e 5.2), ma quando le liste ad esaurimento saranno quasi del tutto svuotate, chi resterà non avrà più con sé la forza contrattuale di 1000 persone perché i nuovi arrivi, se ci saranno, non avranno certo l’interesse a battersi per i diritti degli altri.
Infine, ma non per ultimo, la legge di Bilancio tra qualche giorno inizia l’iter parlamentare che potrebbe contenere delle novità anche in tema di equo compenso che, insieme alla discussione sul CCNL dei dipendenti pubblici, dovrebbero consigliare una pausa di riflessione almeno che, le risorse che si libereranno con la convenzione non siano da destinare ad altri scopi e, in questo caso, allora, c’è fretta di concludere.
Il Principe avrebbe detto: “Molta gente si monta la testa…..ma se la monta male, senza leggere le istruzioni”
mauro