EXCUSATIO NON PETITA, ACCUSATIO MANIFESTA
Dopo l’approvazione dell’emendamento 55.0.99 alla legge di Bilancio e dell’iscrizione in bilancio alla voce “accertamenti medico legali sui dipendenti pubblici assenti dal servizio per malattia (Polo Unico)” della spesa per il convenzionamento dei medici ivi previsti, si stanno susseguendo una serie infinita di precisazioni, comunicati, scuse campate in aria, ecc. per cercare di spiegare che la norma approvata non riguarda, direttamente o indirettamente, (anche) i medici fiscali. Della serie: non ne sapeva niente nessuno (il Principe avrebbe detto: “E che so Pasquale, io!!).
Anzi, si è arrivati a sostenere, che i 7,2 milioni di euro sommati ai 50 milioni previste per il Polo Unico, se li papperanno i medici fiscali!!!!
Andiamo per ordine:
si è finalmente scoperto, grazie alla preparazione tecnico scientifica posseduta da pochi, che una norma emanata da una fonte gerarchicamente inferiore, ad esempio un decreto ministeriale, non può mai abrogare una norma emanata da una fonte superiore, ad esempio una legge.
Fatta questa eccezionale scoperta, sarebbe interessante conoscere come mai ci si è spellati le mani per applaudire l’atto di indirizzo (decreto ministeriale) e la convenzione in discussione (scrittura privata), che non prevedono né presuppongono, visto che si darà luogo ad un contenitore unico, la priorità nell’assegnazione delle visite ai medici inseriti nelle liste ad esaurimento stabilita, invece, da una specifica norma di legge, invece di appellarsi ai principi giuridici teste ricordati? Mah, probabilmente si è fatto ricorso alle fonti a fisarmonica, una volta si aprono e l’altra si chiudono.
Si è venuti anche a conoscenza, bontà loro, che il criterio cronologico decade di fronte ad una norma cd speciale, tranne che, e qui casca l’asino, sul ppvv, come avrebbe detto il Principe, quando vi è discordanza tra due norme da renderne illogica la contemporanea esistenza.
La norma introdotta con l’emendamento 55.0.99 ricordiamo, recita: Per assicurare all'INPS il presidio delle funzioni relative all'invalidità civile, di cui all'articolo 130 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e delle attività medico legali in materia previdenziale e assistenziale affidategli, l'INPS è autorizzato a stipulare con le organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative in ambito nazionale, con effetto a partire dal 2021 e fermo restando l'avvio della procedura di cui al comma 2 dall'anno 2020, convenzioni per il conferimento di incarichi di 35 ore settimanali.
In nessuna occasione si è mai fatto presente che i medici convenzionati effettueranno le visite domiciliari, ma si è sempre ricordato che questi potranno effettuare, come chiarito dal Sottosegretario e come già avviene sulla base di una Determina Presidenziale, attività ambulatoriale, compresa l’istruttoria, riguardanti il Polo Unico. La differenza, è che fino al 31 dicembre 2020 lo faranno in base ad una Determina, dal 1 gennaio 2021, in base ad una norma di legge.
Si è invece ricordato più volte, che il decreto legislativo 75/2017 parla di medici di medicina fiscale prevedendo anche più convenzioni (lasciamo da parte i retroscena del perché si è usato il plurale e non il singolare, ma ai fini pratici non assume alcuna rilevanza), che potrebbero essere chiunque, e accertamenti medico legali in senso generico e nessuna norma vieta, ad oggi, di preferire le attività ambulatoriali della medicina fiscale rispetto alle domiciliari.
Per comodità di memoria, si ricorda che in tutti i decreti ministeriali succedutesi dal 1986 al 2008, l’oggetto della norma è sempre stato lo stesso: “Visite mediche domiciliari di controllo”, ovviamente effettuate esclusivamente dai medici di lista. Chissa perche è sparito!!!
Brutalmente e paradossalmente, si potrebbe correre il rischio che ai medici delle liste ad esaurimento (norma speciale), potrebbero restare le sole visite domiciliari sui lavoratori privati? Se si è sicuri di no, nulla quaestio, ma, se, come sembra, non vi è chiarezza e certezza, bisognerebbe rapidamente correre ai ripari.
Tra l’altro, rifacendoci al principio di cui sopra della gerarchia delle fonti ricordato da autorevoli e competenti soggetti, lo svolgimento delle attività medico legali per i medici convenzionati è stabilito da una norma di legge e demandato alla convenzione, così come la priorità per lo svolgimento degli accertamenti medico legali e attività ambulatoriali per i medici fiscali con il decreto 75/2017. Chi avrà la meglio? Quella prevista da una norma precedente o quella prevista da una norma successiva, visto che sono di pari grado?Ai giudici, l’eventuale ardua sentenza.
Aspetto diverso, invece, se si fosse lasciata in piedi la disciplina vigente mediante la quale, blocca liste e priorità, avrebbero dispiegato in pieno la loro efficacia per i soli medici delle liste ad esaurimento; ma di questo neanche a parlarne.
Altro aspetto “Fantozziano”, sono le risorse da destinare per la convenzione dei medici previsti dall’emendamento approvato.
La questione non è così semplice come viene descritta, propinandola in maniera edulcorata. Anche qui, cerchiamo di capire:
Ad oggi, gli oneri per i compensi destinati ai medici esterni, 49 milioni di euro, vengono rimborsati all’INPS a piè di lista annualmente dal ministero del lavoro e rientrano tra le cd spese correnti, come le visite d'ufficio (si è visto cosa è accaduto nel 2013),le penne e i block notes che possono aumentare o diminuire.
I 7,2 milioni, invece, sono previsti da una norma di legge, come i 50 milioni del Polo Unico. Nel caso in cui, i 49 milioni che il ministero rimborsa dovessero diminuire, che cosa succederebbe? Dove prenderanno i denari? Infatti, tenendo conto della tipologia di spesa, furbescamente, la prima versione dell’emendamento approvato prevedeva 50 milioni di euro, ben consapevoli che in questo modo avrebbero blindato le risorse, ma poi, come sappiamo, hanno dovuto fare marcia indietro.
In diversi, avendo visto in bilancio, dal 2021, la cifra di 57,2 milioni per gli accertamenti medico legali, stanno gridando “Al miracolo”, ringraziando la generosità del Governo pensando che sono risorse a disposizione dei medici fiscali!!!!!
Nessuno sospetta, invece, che con questa mossa, se non viene rettificata (ammesso che sia un errore) si sono gettate le basi per una convenzione unica, nonché per la figura del medico polivalente?
Del resto, se le “attività medico legali in materia previdenziale e assistenziale” che verranno affidate ai medici di cui all’emendamento 55.0.99 riguardano esclusivamente la invalidità civile e nulla hanno a che fare con la medicina fiscale, bisognava aprire una nuova voce di spesa come è stato fatto con il Polo Unico.
Se il quadro dovesse restare immutato, forse più di qualche problemino, il 1 gennaio 2021, sicuramente emergerà e allora saranno dolori per i medici fiscali (soprattutto monomandatari autentici). Prima che accada ciò, forse sarebbe opportuno cestinare la convenzione in discussione e ricominciare un percorso del tutto diverso.
Il Principe avrebbe detto: “E’ la somma che fa il totale”.
mauro