mauro:NOJO VULEVAN SAVUAR LE NUMER DE LE VISIT
Indubbiamente la matematica sembra essere diventata, ultimamente, una materia opinabile. Numero di fasce che vanno e vengono, tentativi per addolcire la pillole (o minacciare, a seconda dei casi) che garantiscono una o due fasce in meno, manco si trattasse di chissà quale conquista.
Forse non si è ben compreso, che le fasce da garantire nell’arco del mese, saranno,se la controparte si dovesse distrarre, ALMENO 50 (leggasi cinquanta) per un totale, comunque, di 200 ore (leggasi duecento). Se poi sarà vigile, il tutto aumenta.
Il tutto pagato, si badi bene, euro 9,50 l’ora. Na botta de soldi!!!
Il committente assegnerà 3 visite a fascia, elevabili a 4 per un totale di 200 (leggasi sempre duecento) visite al mese, forse scontate a 180 all’incredibile compenso di euro 22,00.
Siccome le disgrazie non vengono mai sole, l’operatività sarà su tutto il territorio provinciale anche se a voce è stato ripetutamente “assicurato” che i territori resteranno quelli attuali.
Verba volant, scripta manent, dicevano una volta, anche perché, chi oggi assicura, a voce, forse a gennaio, massimo febbraio, potrebbe ritrovarsi ad occupare altri incarichi; quello che invece resterà di sicuro, sono le norme inserite nell’accordo, che raccontano un’altra storia.
Anche perché, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, come si fa a pensare che in un’unità periferica si possa garantire, ai medici della lista ad esaurimento, un carico di lavoro lunare quando fino ad oggi si arrivava a 30/40 visite!!!
Per scorazzare in lungo e largo la provincia e correre dietro alle 200 visite, anzi, siamo ottimisti, diciamo 180, si è pensato bene di eliminare le quote fisse e lasciare solo i rimborsi km, così, se qualcuno dovesse domandare per chi lavori, si risponderà prontamente “per la mia auto”.
Non è che ci volesse un genio per comprendere che riconoscendo un importo fisso mensile, la disponibilità da garantire e il carico di lavoro sarebbero arrivati alle stelle (o alle stalle). Importo fisso, previsto per i lavoratori dipendenti, ma con ben altre tutele. Una bella furbata, non c’è che dire.
Per tutelare “Er popolo….”, assicurano che si potrà optare per il part time, così non ci si ammazzerà di lavoro. Ottima furbata, solo che questa scelta la potrà fare chi ha per le mani un’altra attività, magari libero professionale, ma i monomandatari, quelli veri, si intende, che non sono solo quelli senza nessun’ altro lavoro ma anche quelli senza redditi familiari che arrivano a 100000 pilotte l’anno o che non hanno beni al sole, riusciranno a campare con neanche 1300 euro nettial mese? Difficile.
Forse l’opzione vincente potrebbe essere il reddito di cittadinanza e un piccolo orticello. Non c’è molta differenza di reddito.
E già, perché anche la flat tax è stata sacrificata sull’altare del contributo previdenziale e del compenso fisso mensile che nessuna norma prevede. Del resto, se ci si doveva mettere le mani, meglio andare fino in fondo.
Nessuno ha pensato agli eventuali esuberi che schizzerebbero alle stelle, forse perché forti del fatto che verranno allontanati gli “Incompatibili” e i “vecchietti”. E se gli incompatibili dovessero ritornare, come la mettiamo? Chi sgombrerà per primo? Qualche domandina me la porrei.
Ancora non si riesce a comprendere che la vera tutela la si poteva ottenere lavorando sul numero delle visite e non sul compenso fisso che potrebbe essere rimesso in discussione se dovessero modificare le fasce, mentre il carico di lavoro, no.
Per essere sicuri che non ci fossero fraintendimenti, è stato messo nero su bianco (questo sì) che la convenzione sarà carta straccia di fronte a provvedimenti normativi che ne dovessero modificare il contenuto, facendo svegliare qualcuno che considerava una scrittura “privata” più efficace di una norma di legge.
Certo, bisogna scrivere un accordo che sia il più sovrapponibile possibile alla convenzione dei medici esterni, in modo da essere da modello da copiare, come recitano alcune proposte emendative e, prevedere un carico di lavoro blindato, sarebbe stato di intralcio.
Il Principe avrebbe detto: “Ma facitece o’ piacere”.
mauro