IL KILLER SUONA SEMPRE DUE VOLTE


Non avendo le capacità tecniche né le competenze professionali di tanti autorevoli Esponenti, possiamo limitarci solo a leggere quanto riportato nei documenti ufficiali.
L’articolo 55septies, comma 2bis, del decreto legislativo 165/2001, al quarto periodo, recita: Le convenzioni garantiscono il  prioritario  ricorso ai medici iscritti nelle liste di cui all'articolo 4,  comma  10-bis, del  decreto-legge  31  agosto  2013,   n.   101,  convertito,   con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013,  n.  125,  per  tutte  le funzioni di accertamento medico-legali sulle assenze dal servizio per malattia  dei  pubblici  dipendenti,  ivi   comprese   le   attivita' ambulatoriali inerenti alle medesime funzioni”.

Quindi, le “attività ambulatoriali inerenti alle medesime funzioni” si riferisce esclusivamente alle funzioni di accertamento medico legali. E, fino a qui, non ci piove, in quanto è lapalissiano che i medici delle liste ad esaurimento non svolgono anche altre attività medico legali che non riguardino gli accertamenti medico legali.
 
Proviamo, adesso, a leggere l’emendamento 55.0.99, diventato, ormai, norma di legge e troviamo:
 Per assicurare all'INPS il presidio delle funzioni relative all'invalidità civile, di cui all'articolo 130 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e delle attività medico legali in materia previdenziale e assistenziale affidategli”

Quindi, il passaggio “le attività medico legali in materia previdenziale e assistenziale”, non è riferito esclusivamente alle funzioni relative all’invalidità civile. Prima della emanazione dell’atto di indirizzo, sarebbe opportuno chiedere un’interpretazione autentica della norma,  per essere sicuri che tra le funzioni medico legali in materia previdenziale e assistenziale, svolte dagli 820 medici da convenzionare, non rientrino anche le attività inerenti gli accertamenti medico legali.

Al di là dello sconfinamento di competenze, che già di per sé dovrebbe far preoccupare, e tanto, c’è il problema delle risorse. 
Esaminando il cd emendamento killer presentato lo scorso anno alla legge di Bilancio 2019,notiamo che le risorse per coprire gli oneri di 708 assunzioni di medici che avrebbero dovuto svolgere gli accertamenti medico legali previsti dal decreto legislativo 75/2017 (Polo Unico) e le funzioni inerenti l’invalidità civile, provenivano da:
50 milioni dalle risorse per il Polo Unico;
18,3 milioni dalle risorse impiegate dall’INPS per le visite richieste d’Ufficio
25,1milioni di euro a valere sui contributi dello Stato all'Inps a copertura degli oneri derivanti dal trasferimento all'istituto delle funzioni residuate allo Stato in materia di invalidità civile;
8 milioni di euro ulteriori quali contributi dello Stato all'Inps a copertura degli oneri derivanti dal trasferimento all'istituto delle funzioni residuate allo Stato in materia di invalidità civile, ma non presenti in Bilancio!!!;
per un totale di euro 101.400.000
quindi, si tratta di risorse “certe”, iscritte in bilancio e solo con le quali è possibile conferire incarichi a tempo indeterminato.
è opportuno ricordare, inoltre, che l’emendamento presentato lo scorso anno recitava: “valorizzando, al contempo, la professionalità acquisita, i destinatari della riserva di posti nelle procedure concorsuali di cui al precedente comma, nella misura del 50 per cento dei posti disponibili, sono i medici di medicina fiscale incaricati dall'INPS dell'espletamento delle funzioni di cui all'articolo 55-septies, comma 2-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, assicurando altresì nelle conseguenti procedure concorsuali un punteggio specifico maggiorato ai medici iscritti nelle liste ad esaurimento di cui all'articolo 4, comma 10-bis, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, fermo il possesso degli altri requisiti, nonché i medici in rapporto convenzionale con l'INPS chiamati a collaborare all'espletamento delle altre funzioni di cui al precedente comma”.
Arriviamo ad oggi, alla legge di Bilancio 2020 con il nuovo emendamento 55.0.99 diventata norma che “non riguarda i medici fiscali”, come sostenuto da autorevoli Fonti e troviamo, nel Bilancio dello Stato, consultabile in Gazzetta Ufficiale, e in quello preventivo INPS:
50 milioni dalle risorse per il Polo Unico;
18 milioni dalle risorse impegnate dall’INPS per le visite richieste d’Ufficio
25,1 milioni di euro a valere sui contributi dello Stato all'Inps a copertura degli oneri derivanti dal trasferimento all'istituto delle funzioni residuate allo Stato in materia di invalidità civile;
7,3 milioni, a partire dal 2021, quali maggiori oneri per il convenzionamento dei medici aggiunti alla voce “accertamenti medico legali sui dipendenti pubblici”
Per un totale di 100.400.000 euro dal 2021.
Non sono stati inseriti gli 8 milioni presenti nell’emendamento killer del 2019 quali “contributi dello Stato all'Inps a copertura degli oneri derivanti dal trasferimento all'istituto delle funzioni residuate allo Stato in materia di invalidità civile” tra l’altro non presenti neanche nel Bilancio 2019.
E’ singolare, che per coprire gli oneri dell’emendamento del 2019 riguardante l’assunzione di 708 medici, non si sia fatto riferimento ai 49 milioni che vengono rimborsati annualmente dal Ministero del Lavoro per ca 1000 medici esterni, mentre sono citati nella scheda tecnica illustrativa dell’emendamento alla legge di Bilancio 2020.
Ed è altrettanto singolare che la prima versione dell’emendamento 55.0.99, prevedesse esattamente risorse per 50 milioni di euro l’anno (i rimborsi all’INPS da parte del Ministero del Lavoro?)
Quindi, con le stesse risorse presenti nell’emendamento killer del 2019, vengono convenzionati 820 medici contro i 708 del 2019 che svolgevano tutte le funzioni di medicina legale, la cui differenza è dovuta ai minori costi, in quanto i 708 venivano incaricati come dipendenti, mentre gli 820, come convenzionati.
Beccati con le mani nella marmellata?
anche chi pensa di stare in una botte di ferro perché “monomandatario” (compresi quelli non autentici) e al di sotto dei 70 anni e si lascia abbindolare dalle “garanzie” da chi ha preso accordi sottobanco, deve stare “in campana” perché l’emendamento killer del 2019 prevedeva, per i soli medici fiscali, “fermo il possesso di altri requisiti” e quali sono gli altri requisiti in caso di medico polivalente? Domanda cretina con risposta altrettanto cretina: LA SPECIALIZZAZIONE e, ovviamente, una specializzazione di interesse dell’Istituto.
Infine, con la nascita del medico polivalente, il blocca liste cessa definitivamente di esistere (già ampiamente depotenziato dalla convenzione in discussione) così come la priorità (definita dagli amici dei medici fiscali “legge carogna”), tra l’altro già scomparsa con la proposta di convenzione in discussione.
Con il requisito della specializzazione, la platea degli ex medici fiscali si riduce ulteriormente: ELIMINATI GLI INCOMPATIBILI, I 70ENNI E I NON SPECIALISTI restano Mimì e Cocò.
Prima che passi l’ultimo treno, forse sarebbe opportuno riformulare completamente il testo della convenzione in discussione, perché la versione attuale non tutela né gli incarichi dei medici delle liste ad esaurimento, né tantomeno le risorse.
Il Principe avrebbe detto: “siamo uomini o caporali?”
mauro

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