SO’ RAGAZZI

Le notizie che vengono riportate sul blog, sono tutte tratte da documentazioni ufficiali che chiunque può verificare e, le eventuali considerazioni e  ragionamenti, sono tutti basati su tali documentazioni.
Non vengono certo riportate le dichiarazioni rilasciate nel corso di conferenze stampa che non hanno, ovviamente, nessun valore, se non quello propagandistico.
Ricordato ciò, cerchiamo di fotografare l’attuale quadro normativo e dispositivo.
Il decreto legislativo 25 maggio 2017, n.75, norma di rango primario, stabilisce che i rapporti tra i medici fiscali e l’INPS, quindi la disciplina (e i compensi), sono regolati da convenzioni stipulate tra l’INPS e le OOSS maggiormente rappresentative.
Di fatto, la norma, senza abrogare il contenuto della legge 638/83, ma in base al criterio cronologico, rimodula la disciplina emanata ai sensi dell’articolo 5, comma 13 con tutte le conseguenze, dirette e indirette, sulle altre due norme che regolano il rapporto dei medici fiscali: blocca liste e priorità.
Qualsiasi essere pensante con un QI nella media, avrebbe preteso che la proposta di convenzione riportasse esplicitamente la continuità dell’incarico, con conservazione dello stesso ad esaurimento. Invece, sembra che rappresenti la conquista del secolo l’aver scritto che l’incarico si rinnova alla scadenza della convenzione (se una tale formulazione fosse stata proposta ai medici di medicina generale, ci sarebbe stata la replica della “marcia su Roma”, questa volta sotto il balcone della SISAC). Chiamare “tempo indeterminato” un incarico soggetto a rinnovo, significa offendere l’intelligenza dei medici fiscali. Ma tant’è.
Inoltre, come se non bastasse, vengono rimodulati anche i compensi, con una contrazione di ca il 30% rispetto a quelli previsti dal decreto ministeriale 8 maggio 2008 e perdendo ogni possibilità di aggancio a questa importante norma per far valere il principio dell’equo compenso, quindi ad una rivalutazione automatica (se le Parti si accordano per un compenso inferiore, nonostante la natura del rapporto resti libero professionale, qualsiasi giudice alzerebbe le mani).
Anche qui, senza essere dei geni, chiedere la continuità con il decreto del 2008 avrebbe rappresentato il minimo sindacale.
Tralasciamo il tema “tutele” che nella proposta di convenzione in discussione suona proprio come una beffa.
A complicare la vita, inoltre, è arrivata la legge di Bilancio 2020 che prevede il convenzionamento di 820 medici la cui attività prevista è (anche) quella medico legale in materia previdenziale e assistenziale con iscrizione, dal 2021, in bilancio, alla posta “Accertamenti medico legali sui dipendenti pubblici”, dei maggiori oneri previsti per il loro convenzionamento.
Anche in questo caso, come per il decreto legislativo 75/2017 che di fatto ha superato la legge 638/83, vale il criterio della cronologia. Quindi? Il criterio della cronologia si applica a fase alterne e adesso non conta più, oppure si prende anche questa ulteriore tramvata che stende definitivamente a tappeto i medici fiscali?
Ovviamente, chi nutre altri interessi e ha in vista ben altri orizzonti e preme per il suo meritato “posto al sole” non può che essere soddisfatto, molto soddisfatto, se ogni iniziativa a tutela dei medici fiscali viene respinta (o viene fatta respingere).
Si è passati, in poco tempo, da una situazione stabile ad una precarizzazione dell’incarico camuffata da una convenzione in forma di ACN che non prevede la consistenza numerica, le risorse e la stabilizzazione dell’incarico per i medici delle liste ad esaurimento, cioè tutte quelle garanzie minime presenti nella proposta emendativa respinta dalle Commissioni parlamentari.
Un volta sottoscritta la convenzione, per i motivi sopra ricordati, si cancella definitivamente il passato normativo e non si potrà più tornare indietro.
A questo punto, l’unica strada per cercare di salvare il salvabile, è una riformulazione totale del testo della convenzione in discussione che, ovviamente, non avverrà..... mai
Il Principe avrebbe detto: “Vota Antonio, vota Antonio!!! Per le elezioni previdenziali vota Antonio la Trippa, n.47!!”.
mauro

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