LA VENDITA DELLA FONTANA DI TREVI
Sul web e, sui social in particolare, è noto, circolano molte fake news riguardanti l’emergenza epidemiologica in atto. Non potevano certo mancare anche quelle sulla convenzione in discussione che, se fosse stata già approvata, secondo alcuni, avrebbe miracolosamente salvato i medici fiscali dalle conseguenze negative che il virus sta causando sul reddito di 1000 professionisti, paragonando questo periodo con l’aprile 2013.
La convenzione in discussione, almeno quella che si conosce, a proposito dei compensi, recita:
Art. 21 - Compensi
“1. Il compenso ai medici fiscali consiste di un’indennità fissa di reperibilità mensile, e compensi per le visite mediche di controllo/accessi domiciliari effettuati.
2. Il compenso mensile, per la reperibilità su entrambe le fasce giornaliere feriali e due fasce di reperibilità festive, è fissato in 2.494,08 euro.
3. Per una disponibilità, in ciascun mese dell’anno solare, su entrambe le fasce giornaliere per tutti i giorni lavorativi e due fasce di reperibilità festive, sono assegnate a ciascun medico di controllo almeno 1.080 visite mediche di controllo domiciliare per anno solare, pari ad una media di 90 visite al mese”.
Quindi, la conditio sine qua non per poter ricevere “l’indennità fissa di reperibilità” e l’assegnazione del corrispondente numero di visite, è che il medico DEVE GARANTIRE LA REPERIBILITA’.
INPS, sulla base di un provvedimento normativo emanato dal Governo, ha SOSPESO COMPLETAMENTE il servizio e, di conseguenza, è venuto meno l’obbligo della REPERIBILITA’.
Nel 2013, INPS non aveva sospeso il servizio, quindi l’obbligo della reperibilità, ma aveva contingentato il numero delle sole visite richieste d’Ufficio.
Inoltre, la stessa convenzione in discussione, che è bene ricordare non è altro che un rapportino libero professionale senza nessuna garanzia “vera”, recita:
“5. Non si procede ad addendum e revisioni della convenzione in caso di provvedimenti normativi che di fatto modificano il contenuto di singole parti della convenzione stessa in modo chiaro e univoco e pertanto sono immediatamente applicabili”.
Quindi, INPS, non avrebbe dovuto sentire nessuno per sospendere il servizio, neanche le OOSS visto che, il provvedimento normativo, emanato da “Giuseppi”, è immediatamente esecutivo.
Se veramente si hanno a cuore gli interessi dei medici fiscali e non quelli personali o di altre categorie, bisognerebbe attivarsi, seriamente, senza se e senza ma, nei confronti di ENPAM per ottenere il sussidio sostitutivo del reddito previsto in questi casi dal Regolamento, di ca 2400 euro mensili.
E’ bene ricordare, infine, a tale proposito, che solo i medici fiscali hanno subito il totale azzeramento del reddito, invece, come ormai accade da tempo, si usano i medici fiscali solo per tentare di allargare la platea dei beneficiari da tutelare includendo altre categorie che non ne hanno i requisiti.
Forse ancora non si è compreso che la convenzione in discussione, per riconoscere vere tutele ai medici fiscali e non “pannicelli caldi”, deve essere completamente riformulata.
Il Principe avrebbe detto: “Paisà, perché non vi comprate la mia fontana, è un ottimo business!!”
mauro