A BABBO MORTO


Come noto,le OOSS che sono favorevoli all’ipotesi di ACN proposto dall’INPS, sottoscriveranno la dichiarazione congiunta in calce all’ACN stesso, già presentata nel corso della CC del 30 luglio. L’ultima versione della dichiarazione congiunta trasmessa dall’Ente, inerente la ripresa delle vmcd e un indennizzo in caso di nuove sospensioni del servizio, recita:
DICHIARAZIONE CONGIUNTA
 “Le Parti convengono che, nella fase di riavvio delle VMCD, che verrà disposta con apposito messaggio dell’Amministrazione, in considerazione dell’attuale contesto di emergenza epidemiologica da COVID-19, i medici di medicina fiscale, nell’esercizio dell’attività convenzionata e fino alla cessazione dello stato di emergenza, rispettino rigorosamente le indicazioni fornite dal Coordinamento generale medico legale dell’Inps in materia di sicurezza e prevenzione del contagio e si dotino dei Dispositivi di Protezione Individuale, fermo restando l’impegno da parte dell’Amministrazione ad individuare, con la dovuta tempestività, possibili soluzioniche consentano il rimborso dei costi sostenuti.
 Le Parti convengono, altresì, sulla prioritaria necessità di individuare forme di indennizzo e/o integrazione del reddito in favore dei medici di medicina fiscale in presenza di nuove ed imprevedibili emergenze epidemiologiche e/o calamità naturali che determinino la sospensione totale delle visite mediche di controllo”.
 La prima parte riguarda, indubbiamente, non solo la ripresa dell’attività e “l’autodotazione” dei DPI, ma, anche e, soprattutto, il rispetto rigoroso, da parte del medico fiscale, delle indicazioni fornite dal Coordinamento generale medico legale in materia di sicurezza e prevenzione contagio.
Quindi, questo lascia pensare che non ci sarà nessun protocollo condiviso sulla sicurezza, ma solo il rigoroso rispetto delle indicazioni decise unilateralmente dall’INPS e avallate dalle OOSS, a prescindere, come avrebbe detto il Principe, con questa dichiarazione congiunta.
 E, se, nell’esercizio dell’attività le indicazioni non dovessero o non potessero essere rispettate e si dovesse andare incontro a spiacevoli inconvenienti, anche di carattere giudiziario al medico fiscale non resterà che raccomandarsi a S.Gennaro.
 A fronte del certo rigoroso rispetto delle indicazioni da parte del medico, l’Amministrazione si impegna ad individuare possibili, quindi non certe e non quantificate, soluzioni che consentano il rimborso dei costisostenuti per acquistare i DPI.
 La seconda parte della dichiarazione congiunta, riguarda un eventuale indennizzo e/o integrazione del reddito in presenza di nuove (quindi non quella presente?) emergenze epidemiologiche (ci portiamo sfiga da soli, visto che la precedente pandemia risale al 1919!!) e/o calamità naturali che determinino la sospensione totale delle vmcd.
 Anche in questo caso, come per i rimborsi dei costi sostenuti dai medici fiscali per l’acquisto dei DPI, ci troviamo di fronte a qualcosa di indefinito e nessuna certezza. Non è indicato, infatti, né l’importo da riconoscere al medico fiscale, né, tantomeno, il periodo per il quale questo importo verrà corrisposto.
Ovviamente, nel testo della convenzione, non si trova traccia di questo fantomatico indennizzo.
 L’unica cosa certa, è che finalmente sono venute alla luce tutte le “fregnacce” raccontate in questi mesi, che con la nuova convenzione i medici fiscali avrebbero ricevuto ugualmente il compenso mensile anche nel caso di sospensione totale del servizio. L’unica convenzione che lo prevede, è quella della specialistica ambulatoriale ma, si sa, è stata presa a calci ed il bello che oggi tutti neghino spudoratamente quei calci.
 Il Principe avrebbe detto: “Cca nisciuno è fesso”
mauro

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