OTTIMALE DISLOCAZIONE DEI MEDICI FISCALI SUL TERRITORIO

L’articolo 1, comma 3, della ipotesi di accordo in corso di approvazione, recita:

“la Convenzione si pone gli obiettivi di:

- migliorare la distribuzione e la copertura territoriale degli accertamenti;

- utilizzare al meglio le risorse finanziarie specificamente assegnate dalla legge e ridurre i costi, anche in ragione di una ottimale dislocazione dei medici fiscali e del contenimento dei rimborsi e delle indennità chilometriche”.

Esaminiamo il caso pratico che potrebbe verificarsi:

nella provincia A, con un buon carico di lavoro, un medico effettua le 90 visite al mese indicate nella ipotesi di accordo, con un costo a visita, quindi, pari a euro 52,66 (2.459,75 importo fisso mensile + 90 visite x 25,00 euro: 90);

nella provincia B confinante, invece, un medico che, ad oggi, effettua 30 visite (di queste situazioni, secondo alcuni, ce ne sono molte e rappresentate anche a diversi esponenti politici), vuoi per mancanza di visite, vuoi per un eccessivo numero di medici fiscali iscritti nelle liste, si avrebbe un costo a visita pari a euro 107,99 (2.459,75 importo fisso mensile + 30 visite x 25,00 euro: 30).

Chiunque, con un minimo di buon senso, capirebbe che non è possibile una tale differenza  per la effettuazione di uno stesso servizio erogato da una PA-

A provocare questa differenza è, ovviamente, il riconoscimento dello stesso importo fisso mensile (ritenuta una grande conquista, ma che per molti si potrebbe trasformare in un boomerang), sia al medico della provincia A, che a quello della provincia B.

Inoltre, se la provincia A, a causa del consistente carico di lavoro dovesse incaricare un ulteriore medico, si avrebbe un altro costo fisso rappresentato dalla quota mensile, “ferie”, polizza e contributi previdenziali già corrisposto al medico della provincia B che invece svolge un carico di lavoro irrisorio.

Siccome non è possibile un travaso da una provincia all’altra di lavoratori in malattia, l’unica soluzione possibile è una diversa operatività del medico fiscale della provincia B (“ottimale dislocazione dei medici sul territorio”, come recita l’ipotesi di accordo)

Con il superamento delle liste, ed in particolare con quella ad esaurimento, l’ipotesi di accordo non prevede e neanche presuppone che il medico non possa effettuare visite in un’altra provincia (ovviamente, prima si procederà alla compensazione tra le Sedi della stessa provincia, che già sarà, di per sè, estremamente pesante soprattutto in alcuni territori).

La disciplina vigente, come ricordato dallo stesso INPS con il messaggio  n.3265 del 9 agosto 2017, impedisce l’operatività in un altro territorio provinciale. Recita il messaggio:

“Si è anche provveduto ad analizzare i dati della procedura di gestione delle visite mediche di controllo eseguite da parte delle Strutture territoriali, al fine di verificare la capacità di soddisfare le richieste di VMC datoriali e di eseguire anche VMC d’ufficio in quantità adeguate. Dal monitoraggio è stato possibile riscontrare alcune criticità riferite a specifiche aree territoriali dove la carenza di medici disponibili appare particolarmente rilevante. Per converso, vi sono aree caratterizzate da un numero di medici iscritti nelle liste speciali decisamente elevato rispetto ai fabbisogni. Come noto, a questa disomogeneità di distribuzione non si può ovviare con trasferimenti di medici da una lista speciale ad altra. Infatti - come precisato all’articolo 4, comma 1 del decreto ministeriale 18 aprile 1996 - le liste sono definite a livello provinciale e il medico può essere iscritto solo nella provincia presso la quale è risultato idoneo all’iscrizione con conseguente conferimento dell’incarico. Si consideri, inoltre, che il decreto legge 31 agosto 2013, n. 101 convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125 (art. 4, comma 10 bis) ha trasformato le suddette liste speciali in liste ad esaurimento (nelle quali sono confluiti i medici risultati iscritti al 31 dicembre 2007), ”cristallizzando” sostanzialmente la posizione del medico all’interno della relativa lista di appartenenza”.

L’ipotesi di accordo, all’articolo 7, prevede l’inserimento in graduatoria provinciale dei medici aspiranti all’incarico, mentre, per i medici della lista ad esaurimento, la semplice e sola conferma nella sede di appartenenza.

Non essendo più previste le liste speciali, trasformate ad esaurimento cristallizzando la posizione del medico, vengono meno i vincoli stabiliti dalla disciplina vigente sopra ricordati e nessuna norma presente nella ipotesi di accordo, impedisce di poter effettuare visite anche in altri territori.

La soluzione al problema, per alcuni, arriverebbe dalle incompatibilità tombali e dai 70enni che saranno costretti a lasciare l’incarico, in modo da far aumentare i carichi di lavoro ai “fortunati” che resteranno nelle sedi con poche visite o con un numero eccessivo di medici, evitando il rischio di migrazioni giornaliere in altri lidi.

Il buon senso insegna, però, che non bisogna mai fare i conti senza l’oste (leggasi giudice del lavoro- sentenze precedenti docet) perché, nel caso in cui gli allontanati dovessero presentare e vincere un eventuale ricorso (i presupposti ce ne sono in abbondanza), lo tsunami potrebbe travolgere l’impianto studiato trascinando via anche coloro che pensano di essere al sicuro.

Inoltre, con l’impianto organizzativo descritto, si prospetterebbe oltre la beffa, anche il danno (elevato), perché, recita l’articolo 21, comma 5, della ipotesi di accordo:

“I percorsi da prendere in considerazione, per recarsi al domicilio dei lavoratori da sottoporre a visita domiciliare, sono misurati a partire dalla residenza del medico, salvo il caso in cui tale residenza si trovi in provincia diversa da quella della sede Inps di assegnazione, nel qual caso i percorsi si misurano a partire dalla sede territorialmente competente dell’INPS”.

Del resto appare poco credibile il fatto che un medico, il quale deve garantire la reperibilità/disponibilità 6,8 su 7 giorni percependo un compenso fisso, “ferie”, contributi previdenziali, polizza e “champagne”, effettui una manciata di visite al mese e il resto della giornata lo impegni nell’orticello di casa.

Il Principe avrebbe detto: “Arrangiatevi!!!”

mauro

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