TANTO PE’ CANTA’
Al di là degli spot propagandistici, cerchiamo di capire come stanno realmente le cose esaminando la successione e il contenuto dei fatti:
a novembre del 2019, viene presentato, da alcuni parlamentari, un emendamento alla legge di Bilancio per il 2020, che poi diventerà norma legislativa (articolo 1, commi 458,459 e 460, legge 27 dicembre 2019, n.160).
la norma prevede il convenzionamento di 820 medici per assicurare all’INPS il presidio delle funzioni relative all’invalidità civile e delle attività medico legali in materia previdenziale e assistenziale affidategli. A tal fine, dovrà essere emanato un atto di indirizzo e vengono stanziati, per far fronte ai maggiori oneri, euro 7,2 milioni che ritroveremo sommati ai 50 milioni previsti per la effettuazione delle visite fiscali del Polo Unico.
Inoltre, nel bilancio preventivo INPS, pubblicato a gennaio 2020, i 50 milioni vengono spacchettati tra visite richieste d’ufficio e quelle richieste dai datori pubblici.
Quindi, con la normativa ormai in vigore, si presuppone già nota a tutto il mondo, esaminata e sviscerata in ogni suo aspetto, anche in relazione alle conseguenze sulla medicina fiscale, viene proposta, in data 30 luglio 2020, l’ipotesi di accordo .
L’ipotesi stabilisce, all’articolo 2, comma 4, che :”È prevista la possibilità di revisioni o aggiornamenti della convenzione, tramite addendum sottoscritto dalle Parti, per effetto di modifiche regolamentari o normative”;
e, al successivo comma 5,: “Salvo tempestiva informativa alle OO.SS., non si procede ad addendum e revisioni della convenzione in caso di provvedimenti legislativi che di fatto modificano il contenuto di singole parti della convenzione stessa in modo chiaro e univoco e pertanto sono immediatamente applicabili”.
L’ipotesi non prevede la blindatura delle risorse, in quanto, non essendo presente, a differenza della disciplina vigente, la consistenza numerica dei sanitari, viene lasciata mano libera per la determinazione del numero di medici fiscali occorrenti.
Inoltre, non essendo previsto un carico blindato di visite, anche in questo caso i numeri riportati nella ipotesi di accordo, sono soltanto “teoria” e, non essendo previsto l’obbligo per il Committente di far svolgere ai medici fiscali tutte le attività ambulatoriali, ivi compresa l’attività istruttoria che, nonostante le dichiarazioni dell’allora Sottosegretario alla Funzione Pubblica avessero chiarito in ogni dettaglio la struttura del Polo Unico, alcuni hanno osteggiato, si rischia di perdere un’importante fetta di lavoro e di risorse finanziarie ed umane.
In questi giorni, come ricordato, è stato emanato anche l’atto di indirizzo per il convenzionamento degli 820 medici che conferma, e non poteva essere altrimenti, il contenuto della legge 160/2019.
A questo punto sarebbe interessante conoscere il perché ci si debba lamentare, oggi, e additare i compagni di merenda di presunti “magheggi”, del tutto inesistenti perché si stanno applicando le norme. Sembra la storiella dei “ladri di Pisa”, che di giorno fanno finta di litigare e la notte vanno a rubare insieme.
Ma non appartengono, forse, tutti alla stessa Parrocchia e filiera i soggetti che avevano presentato e fatto approvare l’emendamento diventato legge, i Ministri che hanno emanato l’atto di indirizzo e tutti coloro che non si sono opposti per tutelare i medici fiscali quando era il momento?
Al di là della precarizzazione dell’incarico (si è ritornati all’articolo 5, comma 5, decreto ministeriale 18 aprile 1996), della decurtazione dei compensi già fermi da ca 13 anni, della imposizione di vincoli e obblighi estranei ai rapporti libero professionali, della perdita della priorità e della esautorazione della lista ad esaurimento, di un compenso fisso mensile che rischia di diventare solo teorico in caso di assenza anche in una sola fascia, l’ipotesi di accordo, per come abbiamo ricordato, è formulata per accogliere qualsiasi modifica normativa. Quindi, di cosa lamentarsi?
Sarebbe stata la cosa più semplice del mondo recepire la disciplina vigente, integrandola con il carico blindato e inserendo anche l’attività istruttoria, per non correre nessun rischio.
Il Principe avrebbe detto: “Ma mi faccia il piacere, si informi!!
mauro