CARTA CANTA…

 Per lungo tempo ci è stata fatta na capa tanta che l’ipotesi di accordo avrebbe tutelato i medici fiscali contro eventuali emendamenti killer. Anzi, qualche premio Nobel per la medicina fiscale, invitava tutti, non appena sottoscritta l’ipotesi, a tirare finalmente un sospiro di sollievo.


Premesso, come più volte ricordato, che il “tempo indeterminato” previsto dalla ipotesi di accordo è soggetto a rinnovo e condizionato dalla durata della stessa, quindi facendo perdere ai medici fiscali la stabilità oggi garantita, anche questa formulazione annacquata della durata dell’incarico sembra essere troppo eccessiva per i ministeri vigilanti.


Non solo, ma quello che non viene raccontato ar popolo…….. come definito da Trilussa, è che INPS, rispondendo sull’argomento al Collegio dei Sindaci, così ha affermato:


“Da ultimo, è stato sottolineato che, a garanzia dell’Istituto (non dei medici fiscali), l’articolo 2, comma 4, dell’ACN (durata dell’accordo) dispone che: “Salvo tempestiva informativa alle OO.SS., non si procede ad addendum e revisioni della convenzione in caso di provvedimenti legislativi che di fatto modificano il contenuto di singole parti della convenzione stessa in modo chiaro e univoco e pertanto sono immediatamente applicabili”


Quindi, con buona pace di coloro che affermavano che l’accordo avrebbe tutelato l’incarico dei medici fiscali, al primo emendamento killer che dovesse transitare in Parlamento, si va tutti a casa, e di corsa, a passo di Bersagliere.


Un conto è abrogare norme imperative come blocca liste e priorità con tutti i diritti soggettivi acquisiti da tempo, altro è fare carta straccia di una scrittura privata a forma di accordo collettivo.


Il Principe avrebbe detto: “Ma mi faccia il piacere!!”.


mauro


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