PER QUALCHE DOLLARO IN PIU’
A decorrere dal 1º aprile 2007, in attuazione dell'art.10 del decreto legge 30 settembre 2005 n. 230, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005 n. 247, sono state trasferite all'INPS le funzioni in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità già di competenza del MEF.
Con le stesse norme sono state, altresì, trasferite le risorse per il funzionamento delle Commissioni, pari a 25,1 milioni di euro.
Tale importo, risulta iscritto nel bilancio del Ministero del Lavoro e trasferito annualmente a INPS.
Si tratta, ovviamente, di una risorsa certa, stabilita da una norma di legge.
l’altra risorsa certa, è costituita dai 7,2 milioni di euro stanziati da un’altra norma di legge, art.1, comma 460, legge 160/2019.
L’aspetto, per così dire, strano, è che la previsione di spesa che accompagnava la legge 160/2019, per il convenzionamento degli 820 medici ivi previsti, si basa su 49 milioni di euro che il Ministero del Lavoro rimborsa ad INPS nell’ambito delle spese di funzionamento della gestione invalidi civili.
L’importo, quindi, ha la caratteristica di un rimborso e non di una risorsa certa stabilita da una norma di legge.
Facendo la somma tra i 49 milioni e i 7,2 milioni, il totale viene 56,2 milioni di euro che sono quelli riferiti nel corso dell’incontro per la discussione della convenzione degli 820 medici.
Appare veramente singolare che si possa costruire un rapporto convenzionale stabile, facendo affidamento su risorse che derivano da rimborsi.
Lo stesso emendamento killer, riguardante l’assunzione di 708 medici, prevedeva, quali risorse, solo ed esclusivamente, i 25,1 milioni di euro. Così recitava: “.. e per 25,1 milioni di euro a valere sui contributi dello Stato all'Inps a copertura degli oneri derivanti dal trasferimento all'Istituto delle funzioni residuate allo Stato in materia di invalidità civile ai sensi dell'articolo 10 del decreto-legge n. 203 del 2005 convertito con legge n. 248 del 2005. 3-ter. Le risorse finanziarie di cui al comma 3-bis del presente articolo, aventi carattere di certezza e stabilità ai sensi dell'articolo 1, comma 191, della legge 23 dicembre 2005 n. 266,
Certamente, l’emendamento killer non faceva e non poteva fare riferimento ai rimborsi riconosciuti dal Ministero del Lavoro, i 49 milioni di euro, perché non aventi carattere di certezza e stabilità.
Quindi, a disposizione per il convenzionamento degli 820 medici, sembrerebbero esserci 25,1 + 7,2 milioni di euro risorse certe stabilite da norme di legge.
Non possono essere considerate, inoltre, risorse certe, i rimborsi che le Regioni riconoscono a INPS in quei territori dove sono state sottoscritte convenzioni per la prima istanza che hanno carattere temporaneo.
Non dimentichiamo, inoltre, che i 7,2 milioni di euro previsti dalla legge 160/2019, stranamente non risultano “sommati” ai rimborsi che il MDL riconosce a INPS quali spese di funzionamento nella gestione invalidi civili ma, come noto, alle risorse di 50 milioni di euro stabiliti per le visite fiscali ai dipendenti pubblici.
50 milioni che, è bene ricordarlo, hanno carattere di certezza e stabilità.
Infine, l’ipotesi di accordo per la medicina fiscale in corso di approvazione non prevede, contrariamente a quanto stabilito dal Dlgs 75/2017 e all’atto di indirizzo, la priorità per i medici inseriti nelle liste ad esaurimento per lo svolgimento delle attività ambulatoriali (non lo prevede neanche per le domiciliari) inerenti gli accertamenti medico legali, avendo confinato la loro assegnazione ai medici fiscali alla discrezionalità dei responsabili e limitate alle sole visite agli assenti a visita domiciliare.
Questa “falla” sulle attività ambulatoriali, insieme alla mancanza di un carico blindato, della consistenza numerica dei medici fiscali e del proseguimento dell’incarico senza soluzione di continuità fino alla permanenza nella lista ad esaurimento, potrebbe spalancare le porte agli 820 medici da convenzionare in quanto, in base all’atto di indirizzo per la loro convenzione, avranno titolo ad effettuare tutte le attività medico legali di competenza istituzionale dell’INPS, non solo quelle relative alla I.C.
Se questo dovesse verificarsi, una quota parte di risorse per la medicina fiscale, i 50 milioni di euro, potrebbe non essere destinata esclusivamente ai medici fiscali, tantomeno a quelli inseriti nelle liste ad esaurimento, con buona pace della priorità e della tenuta degli incarichi.
Il Principe avrebbe detto: “E io pago! E io pago!”.
mauro