COMPENSI FAI DA TE? NO DECRETO MINISTERIALE DEL 2008 E CARICO BLINDATO? AHI, AHI AHI

 Nella eventualità, come poi si è verificato, che la natura del rapporto fosse restata libero professionale, sarebbe stato prudente, a tutela della categoria, che la convezione recepisse la disciplina vigente, ivi compresi i compensi.


L’ipotesi di accordo, invece, prevede un compenso fisso mensile per la disponibilità che il medico è tenuto a garantire per almeno (come minimo) 49 fasce al mese, pari a euro 2.489,75 lordi. Essendo, quella prevista dalla ipotesi di accordo, una disponibilità minima, la stessa può essere prorogata fino a 60/62 fasce/mese (o 56/58 a febbraio).


Per quanto riguarda il compenso della visita, l’ipotesi prevede euro 25,00 lorde.


Come noto, sono state eliminate le quote fisse di euro 6,10 e 15 in proporzione alla distanza e le liste cristallizzate. Questo, insieme ad un compenso fisso irrisorio, al basso costo della visita, nessun limite massimo di assegnazione delle visite, alla migliore distribuzione e copertura territoriale degli accertamenti, nonche un’ottimale dislocazione dei medici fiscali, come recita l’ipotesi di accordo, creerà un mix esplosivo.


Probabilmente si potrà assistere alla nascita della figura mitologica dell’homo macchinus, metà uomo e metà automobile.


L’ipotesi di accordo prevede, inoltre, che “il numero di riferimento per le visite di controllo giornaliere da eseguire nelle fasce di reperibilità è, di regola, pari a 6 visite al giorno (3 per fascia), incrementabile, in caso di necessità di aumentare il numero complessivo di visite, a 8 visite al giorno (4 per ciascuna fascia)”.


NB: l’ipotesi di accordo non prevede né presuppone un numero massimo di visite da effettuare nell’arco del mese.


Proviamo a fare qualche simulazione:


in base ai dati ricordati avremo, limitando al minimo il numero delle fasce (49) e al minimo il numero delle visite (3 a fascia), 147 visite al mese. Nel caso di aumento del numero delle fasce (fino a 60/62) e del numero delle visite (da 3 a 4 per fascia), il totale mensile supererà abbondantemente le 200 visite.


Non essendo più previsto il “deterrente” della quota fissa e visto l’importo esiguo della visita e del compenso fisso, più aumenta il numero di visite assegnate, minore sarà il costo per ciascuna visita.


Inoltre, e qui arriva il bello, se il Committente dovesse assegnare a 2 medici 90 visite ciascuno, dovrebbe sborsare 2 indennità fisse mensili, 2 permessi retribuiti anno (che qualcuno ancora chiama ferie, mah, so ragazzi), 2 rimborsi polizza e il costo della singola visita non subirebbe alcuna riduzione.


Al contrario, assegnando ad un solo medico 180 visite al mese, il Committente farebbe Bingo, risparmiando sulla indennità fissa mensile, sul permesso retribuito e sul rimborso polizza e il costo della visita scenderebbe in maniera significativa.


Anche il MEF, nel parere che ha rilasciato, evidenzia che: “la convenzione in esame sembra prevedere significativi elementi di novità suscettibili di incidere sulla spesa complessiva del servizio, tra cui la previsione di un compenso fisso mensile…”


E, ancora, il Collegio dei sindaci: “stante la natura libero professionale del rapporto, i contratti stipulati con ciascun professionista dovranno essere inviati alla competente sezione di Controllo della Corte dei Conti”.


Non ci vuole molto a comprendere quello che potrebbe accadere, visto anche che il Committente ha (ri)specificato in maniera ancora più chiara che gli incarichi verranno assegnati nei “limiti dei fabbisogni” (caso mai qualcuno non avesse compreso la prima stesura della ipotesi di accordo).


Ma, oltre il danno per non aver mantenuto i compensi del 2008, anche la beffa.


Vediamo perché.


I compensi, fino alla emanazione del DM 18 aprile 1996, venivano stabiliti dal Ministero del Lavoro, sentiti INPS e FNOMCEO.


Con il DM 12 ottobre 2000, gli stessi sono stati determinati in base alla tabella “A” del DPR 17 febbraio 1992 recante la tariffa minima nazionale degli onorari per le prestazioni rese dai medici libero professionisti.


i tariffari minimi di tutte le categorie di professionisti, sono stati abrogati dalla legge 248/2006, cd “Legge Bersani”, quindi, il DM 8 maggio 2008 non poteva più fare riferimento al tariffario minimo. Nonostante questo si è trovata la formula, grazie all’impegno del Presidente di una storica organizzazione sindacale dei medici fiscali, “aggiornando” i compensi del 2000 sulla base dell’indice ISTAT.


Inoltre, è in corso di approvazione alla Camera il ddl bipartisan 3179 recante l’equo compenso il quale prevede, tra l’altro, anche l’abrogazione della cd “Legge Bersani” che consentirà il nuovo adeguamento dei compensi per le attività libero professionali, quantomeno non inferiore all’indice ISTAT.


Tanto per fare un esempio, se si fossero lasciati i compensi del 2008, il solo compenso della visita oggi sarebbe, come minimo, di euro 47,38 e, aggiungendo la quota fissa di 11 euro di media determinata da 6+10+15:3, il compenso aumenterebbe a euro 58,38.


Ognuno si faccia due conticini per verificare quanti denari ci rimetterà senza il carico blindato e i compensi previsti dal decreto del 2008 aggiornati, e quale rischio correrà in termini di stabilità dell’incarico, senza considerare l’eccessivo carico di lavoro cui si andrà inevitabilmente incontro con l’organizzazione prevista dalla ipotesi di accordo sopra ricordato.


Infine, beffa delle beffe, l’ipotesi di accordo, all’articolo 2, comma 5, recita:


“Salvo tempestiva informativa alle OO.SS., non si procede ad addendum e revisioni della convenzione in caso di provvedimenti legislativi che di fatto modificano il contenuto di singole parti della convenzione stessa in modo chiaro e univoco e pertanto sono immediatamente applicabili”.


Quindi, nel caso fosse stata recepita la disciplina vigente e i compensi previsti dal DM del 2008, una volta entrato in vigore il ddl 3179, l’adeguamento sarebbe avvenuto in maniera automatica senza discutere!!!!


Ma è ormai noto che quanto sopra sono solo approfondimenti di chi è in mala fede, è pessimista e fa terrorismo….


Il Principe, invece, avrebbe detto: “Cca nisciuno è fesso!!”


mauro


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