HAI RISOLTO UN BEL PROBLEMA E VA BENE COSI’ MA POI ME NE RESTANO MILLE
La campagna di (dis)informazione condotta
in questi anni, rivolta principalmente ai decisori politici e Organi
istituzionali, con tanto di ringraziamenti a seguire, mirante a trasmettere il
messaggio che medici fiscali e medici esterni sono un’unica categoria e
legati dallo stesso destino, come noto, ha portato i suoi frutti con la
presentazione dell’emendamento in sede di legge di Bilancio 160/2019
trasformato in norma: art.1, commi 458,459 e 460 recante il convenzionamento di
820 medici legali.
In particolare, il comma 459,
recita: “L'atto di indirizzo fornisce indirizzi sulle tutele
normative e previdenziali del rapporto
convenzionale, che tengano conto di principi di
equita' normativa e retributiva in relazione alle altre
tipologie di medici che operano per l'INPS con rapporto
convenzionale”.
Quindi, la convenzione dei medici
fiscali doveva servire da riferimento per quella degli 820 medici da
convenzionare. Quello che più interessava, era soprattutto il fatto che i medici
della lista ad esaurimento avrebbero potuto ottenere un incarico a tempo
indeterminato da esportare, poi, alle altre categorie, senza dimenticare la
cospicua dote in risorse finanziarie.
Ovviamente, così è stato tirando fuori
dal cilindro per i medici fiscali un rapporto libero professionale
pasticciato e senza nessuna tutela, ma pronto per essere adottato per altre
categorie.
Questo ha determinato che tutte le altre
tipologie di rapporto che potevano essere adottate per i medici fiscali della
lista ad esaurimento, sono state sapientemente accantonate perché non
esportabili. In particolare:
CARICO BLINDATO: se si voleva lasciare la natura libero professionale dell’incarico, la
convenzione per i medici fiscali poteva confermare la disciplina vigente
integrandola con il cd “carico blindato”, confermando tutte le tutele
esistenti.
Naturalmente, questa tipologia non
sarebbe stata poi estendibile ai medici esterni, quindi, sono state messe
in campo tante e tali di quelle balle a livello industriale contro il carico
blindato per convincere “Er popolo….” che ovviamente, nella maggior parte
dei casi, ha abboccato
SPECIALISTICA AMBULATORIALE: se si desiderava, invece, riconoscere ai medici
fiscali della lista ad esaurimento un rapporto del SSN, sarebbe
bastato estendere, ope legis, la specialistica ambulatoriale procedura già
seguita per altre categorie di medici anche non specialisti.
Anche in questo caso, la procedura non
poteva essere estesa anche ai medici esterni i quali avrebbero dovuto accedere
alla specialistica tramite le graduatorie regionali e senza il riconoscimento
del servizio prestato in quanto non previsto. E che siamo matti!!!!
DIPENDENZA: i medici della lista ad esaurimento, come accade per
altre categorie professionali titolari di questo diritto soggettivo, sarebbero
potuti entrare in ruolo “direttamente” tramite accertamenti di idoneità
sull’attività svolta. Inutile dire che tale procedura non sarebbe
valida per i medici esterni e quindi campagne per far affossare emendamenti che
la prevedevano.
Non resta che cantare insieme ad Orietta
Berti. Per i medici esterni è stato risolto un bel problema, ma per i medici
fiscali ne restano mille.
mauro