BABBO NATALE
Nella
lista dei regali che potevano essere richiesti a Babbo Natale, sarebbe stato
opportuno, per qualcuno, inserire un dizionario
della lingua italiana.
Probabilmente,
il Vecchietto, indaffarato a portare doni ai medici fiscali, non ha pensato di lasciare,
sul caminetto di casa, questo prezioso e indispensabile dono.
Se leggiamo la definizione di precario,
troviamo: agg.
Incerto, non sicuro; che è soggetto a subire, da un momento all’altro, un
cambiamento, un peggioramento……
Se questo aggettivo lo utilizziamo per
definire la qualità del rapporto di
lavoro dei medici fiscali avuto fino ad oggi, stiamo dicendo un’emerita
…….. fesseria.
Il
rapporto dei medici fiscali si protrae, unico caso in Italia per la tipologia di
un rapporto libero professionale, senza soluzione di continuità dal 18 aprile
1996.
Non
solo, dopo l’entrata in vigore della legge Bloccaliste e Priorità, detto
incarico, ha assunto tutti i connotati non della sola stabilità, ma addirittura
della permanenza ad libitum.
È (era) definito talmente stabile che in una
riunione a fine 2013, dopo l’approvazione delle due leggi, un alto dirigente
esclamò: “Questi non riusciremo più a
mandarli via!!”.
Per carità, ognuno è libero di raccontare
tutto quello che gli passa per la capa e, chi ascolta o legge, è altrettanto
libero di farsi prendere per i fondelli.
Forse, ma solo perché impegnati nella tutela
dei medici fiscali, non si è letta
attentamente l’ipotesi di accordo dove, all’art.7, viene descritta la durata
dell’incarico.
O forse
è bene che, coloro che credono di essere stati baciati dalla fortuna non la
leggano, perché scoprirebbero che Babbo Natale, quest’anno, non è stato proprio
così generoso con i medici fiscali, non solo con quelli che dovranno lasciare
l’incarico perché qualcuno si è inventato delle incompatibilità non previste o
perché ha raggiunto i 70anni, ma soprattutto i cd monomandatari, quelli
autentici, si intende.
Di sòla in sòla, scoprirebbero che le uniche tutele autentiche, degne di questo
nome, inserite nella ipotesi di accordo, sono quelle riservate, giustamente, ai
rappresentanti sindacali firmatari dell’ipotesi.
Con 5
ore di permesso annuo retribuito ad iscritto, ivi compreso il contributo
previdenziale, quasi il doppio di quelle previste per i convenzionati del SSN,
Babbo Natale è riuscito ad ottenere il massimo. Ed è corretto, quindi,
ringraziarlo.
Anche il Committente ha ringraziato
pubblicamente Babbo Natale, essendo
riuscito a razionalizzare e ottimizzare il servizio dopo anni di “precariato”.
Una Natale da ricordare.
Il Principe avrebbe detto: “Ma mi faccia il
piacere”.
mauro