BIDIBI BIDIBU’ E LA LISTA AD ESAURIMENTO NON C’E’ PIU’
Del testo definitivo della ipotesi di accordo, saranno sicuramente contenti e soddisfatti (si fa per dire) soprattutto i monomandatari, quelli autentici, quelli, cioè, che campano di sole visite fiscali.
Riportiamo la modifica al testo proposta:
art.7, comma 2 Al fine di assicurare, per i medici delle liste speciali, l’attuazione della normativa specifica di cui al comma 1., i predetti medici sono inseriti in liste provinciali separate rispetto alle graduatorie provinciali degli altri medici, i quali partecipano alla procedura selettiva con i criteri di cui all’articolo 8.
Nella sostanza, quindi, contrariamente a quanto previsto dalla normativa vigente, sia primaria che di dettaglio e a quanto fatto bere “ar popolo…..”, non viene confermata la lista ad esaurimento ma, i medici ivi inclusi, vengono inseriti in un’altra “lista”, meglio forse definirla elenco o brogliaccio, oppure scrivendoli su un foglio A4, ovviamente senza nessun valore.
Con un colpo di penna vengono cassati i diritti acquisti di conservare l’incarico fino alla permanenza nella lista ad esaurimento.
Come specificato nella ipotesi di accordo, la durata dell’incarico è subordinata alla durata della convenzione (si ritorna al 1996) che, come ormai tutti conoscono, trattandosi di una semplice scrittura privata, e come la stessa convenzione prevede, può venire modificata in qualsiasi momento.
Tra l’altro, i futuri eventuali rinnovi dell’incarico alla scadenza della convenzione, non saranno automatici, ma saranno sempre soggetti al contenuto del successivo atto di indirizzo, semplice provvedimento amministrativo.
In poche parole: oggi i medici inseriti nella lista ad esaurimento tutelati da ben 2 leggi dello Stato, hanno l’incarico fino alla permanenza nella lista, in futuro, lo stesso, dipenderà sia dalle esigenze del Committente che dai governanti di turno.
Nonostante ciò, la preoccupazione principale non sembra essere quella di tutelare i diritti dei medici delle liste ad esaurimento, bensì quella di estendere ai futuri medici che saranno incaricati a seguito delle selezioni previste analogo trattamento visto che per loro, in base alla normativa vigente, non è previsto un eventuale rinnovo dell’incarico alla scadenza della convenzione.
Ovviamente, se fosse restata la lista ad esaurimento, con tutto il suo carico normativo, non sarebbe stata possibile alcuna estensione.
Tanta esagerata preoccupazione nei confronti dei soli futuri medici fiscali, però, qualche malizioso potrebbe pensare che nascanda un altro obiettivo e cioè quello di ottenere una modifica della ipotesi di accordo tale da poter poi essere estesa alla convenzione degli 820 medici esterni in base all’articolo 1, commi 458,459 e 460, legge 160/2019.
Come noto, i medici esterni non hanno nessuna tutela per quanto riguarda la durata del loro futuro incarico.
L’altro lato buffo è che vengono cassati ca 500 medici fiscali attuali a seguito delle pesanti incompatibilità previste e del limite di età, con un risparmio di ca 25 milioni di euro (che fine faranno queste risorse?), medici, ricordiamolo, con un’elevata professionalità che hanno contribuito a tenere sotto controllo l’assenteismo e poi si giustifica l’estensione della durata del contratto per i nuovi medici perché altrimenti gli incarichi resteranno scoperti se la convenzione non dovesse essere “appetibile!!!” Ma mi faccia il piacere, avrebbe detto il Principe!!
Si è venuti a conoscenza, inoltre, che l’ipotesi di accordo sembra sia stata portata da alieni provenienti da un pianeta del sistema di Proxima Centauri, a noi vicino, dalle caratteristiche molto simili alla Terra, come hanno potuto constatare di recente gli scienziati tramite un potente e sofisticato telescopio.
Già, perché, sembra che si chiedano ulteriori chiarimenti sul testo che risulterebbe “non chiaro” come se fosse stato scritto da altri e la cui stesura è stata fatta durante la notte.
È bene ricordare che le eventuali ulteriori dichiarazioni a verbale che si chiedono, non modificano il testo la cui attuazione è demandata esclusivamente all’Amministrazione tramite circolari, messaggi, disposizioni, ecc.
È sufficiente andare sul sito della SISAC, per capire come funziona l’applicazione di una convenzione e a chi è demandata la sua attuazione. Non figurano, certamente, le OOSS.
Per esempio, l’ipotesi di accordo, all’articolo 7, comma 1, tra l’altro, recita: è previsto l’accesso diretto, a domanda, senza partecipazione a procedure selettive, dei medici della lista ad esaurimento nelle loro sedi di appartenenza” e si chiede di conoscere qual è la sede di appartenenza.
Basta prendere la propria lettera di incarico per leggere la sede di appartenenza che, per oltre il 90% dei medici, coincide con la sede provinciale. Se poi, invece, si vuol far restare il medico dove attualmente effettua le visite, e non fargli girare tutta la provincia come una trottola, allora bisognava scrivere, invece di “sedi appartenenza”, nel medesimo ambito territoriale che non coincide con tutto il territorio provinciale.
Altro esempio: ci si chiede quante fasce devono essere garantite, nel mese, per poter fruire dello strepitoso compenso mensile. Anche in questo caso, è sufficiente leggere l’ipotesi di accordo che, all’articolo 20, comma 2, recita: “compenso mensile, come indicato al successivo art. 21, per la reperibilità su entrambe le fasce giornaliere nei giorni feriali, almeno tre fasce nelle giornate del sabato e almeno due fasce nelle giornate festive del mese”.
Detto terra terra, bisogna garantire la reperibilità tutti i giorni, dal lunedi al venerdì e almeno, cioè, come minimo, tre fasce di sabato e 2 fasce festive, cioè si potrebbe dover essere disponibile 60/62 fasce al mese. Chiaro?
Il Principe avrebbe detto: “Paisà, la volete la mia fontana di Trevi è nu bissiniss, l’ha costruita mio nonno che veniva da Berna e per questo era chiamato il Bernini”
mauro