SONO LE NORME, BELLEZZA!!

 

Il rispetto delle norme e delle regole, sono il fondamento di una società democratica.

L’ipotesi di accordo in corso di approvazione regolamenta, in base alle norme primarie e di dettaglio, un rapporto esclusivamente di natura libero professionale.

Tra l’altro, non essendo più un rapporto a tempo indeterminato, sarebbe dovuta venire meno quella “fidelizzazione” tanto predicata che avrebbe giustificato vincoli, obblighi e incompatibilità “mostruose”, per dirla alla Rag. Fantozzi.

L’aver limitato il conferimento o la conferma dell’incarico fino al compimento del 70° anno di età, è stata una scelta condivisa tra le Parti.

L’ipotesi di accordo non è una convenzione del SSN e non è un rapporto parasubordinato, quindi, non è possibile applicare quelle limitazioni previste per i convenzionati con il SSN né le norme della legge Madia.

Tra l’altro, i “Vecchietti” inseriti nella lista ad esaurimento, avevano acquisito il diritto, confermato anche dall’atto di indirizzo, di esercitare l’attività fino alla permanenza nella lista (ad esaurimento).

In un momento, poi, che vengono richiamati in servizio anche gli ultra 70nni e i bandi della medicina fiscale vanno deserti perché snobbati dai giovani, non si capisce il motivo di tanto astio nei confronti di chi, probabilmente, non arriverà neanche a 1.000 euro netti di pensione al mese.

Con l’aumento dei posti nelle scuole di specializzazione e al corso specifico in medicina generale, quanti giovani medici accetteranno un contratto capestro e schiavizzante?

Si dimentica che, coloro i quali andranno in pensione a breve, e/o nel giro di 5/7 anni (chi oggi ha intorno ai 55 anni vive tranquillo perché avrà il tempo di recuperare il gap), a seguito della riduzione dei compensi subita dal 2013 al 2017, avranno una decurtazione della quota di pensione.

Qualcosa, grazie all’aumento delle visite e ai compensi attuali si è recuperato, ma con i nuovi compensi (non sicuri) previsti dalla ipotesi di accordo, si rischia di tornare indietro.

Ovviamente non occorrono grandi capacità per comprenderlo; basta andare sul sito ENPAM, prelevare l’estratto contributivo e fare le simulazioni c/o qualsiasi patronato per verificare l’importo che verrà percepito.

Se si desiderava operare in base alle norme in vigore, si poteva tranquillamente recepire una convenzione del SSN, in particolare la specialistica ambulatoriale. Per quale motivo non è stata seguita questa strada?

Per quale motivo ci si è accaniti contro l’emendamento che prevedeva l’immissione in ruolo? Forse perché i contributi non sarebbero più andati all’ENPAM e diversi sindacati avrebbero dovuto fare le valigie?

Ergersi a decisore e selezionare chi potrà o non potrà continuare a lavorare, è sicuramente un brutto segnale. Questi comportamenti odiosi dovrebbero far riflettere, perché possono essere l’anticamera della discriminazione e tutti sanno a che cosa si è andati incontro nel passato selezionando le persone in base all’età, al sesso, alla religione, alle opinioni politiche, ecc.

Il Principe avrebbe detto: “Vieni qui!! A chi?”

mauro

 

 

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