POCHE CONOSCENZE E BEN CONFUSE

 

Cerchiamo di rimette in ordine le idee.

Le liste speciali sono state costituite ai sensi dell’art.5, comma 12, legge 638/83.

Il rapporto intrattenuto dai medici fiscali, in base al DM 15 luglio 1986 e successivo 18 aprile 1996, è stato sempre di natura libero professionale in quanto: “l’iscrizione nelle liste non comporta la costituzione di un lavoro dipendente con l’Istituto” e lo stesso rapporto si intende confermato per la durata della disciplina emanata a seguito del decreto (art.5, comma 5).

Il successivo DM 12 ottobre 2020 ha confermato la disciplina e, di conseguenza, sono state confermate liste e gli incarichi.

Infine, il DM 8 maggio 2008, ha confermato la disciplina emanata con il DM 12 ottobre 2000 e, di conseguenza, sono state confermate le liste e gli incarichi di cui sopra.

La legge 125/2013, cd Bloccaliste, ha trasformato le liste speciali costituite ai sensi art.5, legge 638/83, in liste ad esaurimento pertanto, gli incarichi sono diventati ad esaurimento.

Tale principio è stato confermato anche dall’atto di indirizzo, che recita:  

 

“la convenzione prevede espressamente che l'attivita' di accertamento medico legale dei medici convenzionati e' attivita' libero professionale, da svolgersi da parte dei medici iscritti nelle liste di cui all'art. 4, comma 10-bis, del decreto-legge 31 agosto 2013, n.  101,  convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125,  nonche'  dai medici che saranno iscritti nelle liste che si  formeranno  all'esito delle procedure previste dal numero 2.1,  lettera  b),  del  presente Atto. Tale attivita' viene svolta per l'intera durata  di  permanenza degli stessi medici nelle rispettive liste”.

 

Ovviamente, è facilmente reperibile, in qualsiasi testo, cosa significhi la dizione “ad esaurimento”.

Più chiaro di così!!!

Non è che si possano estrapolare dall’atto di indirizzo solo le norme per epurare metà della consistenza numerica dei sanitari, imitando il “Giustiziere della notte” con tanto di lacrime di coccodrillo al seguito, introdurre obblighi e vincoli estranei alla libera professione, pesanti carichi di lavoro  o ridurre i compensi già fermi da ca 14 anni! Non scherziamo….

Altro discorso, invece, sarebbe sostenere che l’ipotesi di accordo ha stravolto l’applicazione della normativa vigente, facendo carta straccia di leggi e regolamenti legando la durata dell’incarico a quella della convenzione.

Premesso ciò, è bene ricordare che la riduzione delle visite avvenuta ad aprile 2013, fu operata dall’Istituto sulla base della Spending review, che aveva imposto all’Ente un risparmio sulle spese correnti, quali erano anche le visite fiscali (compresa la carta igienica, penne, matite, ecc)

E’ superfluo ricordare, anche, che ad aprile 2013, il Bloccaliste era di là da venire e le liste non erano certo state trasformate ad esaurimento. Lo sarebbero diventate con l’entrata in vigore della norma: 30 ottobre 2013.

Tra l’altro, forse è sfuggito, che la stessa ipotesi di accordo recita: In caso di nuovi provvedimenti legislativi che dovessero modificare le risorse finanziarie a disposizione per l’espletamento delle visite mediche di controllo, l’INPS convocherà immediatamente le Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, per una verifica congiunta degli impatti sul sistema gestionale e delle remunerazioni dei medici fiscali e al fine di valutare linee di azione appropriate e concordate”.

Quindi, in parole povere, nonostante la capa tanta che è stata fatta sulla convenzione che avrebbe impedito la riduzione delle visite e un altro aprile 2013, assicurando automaticamente ai medici fiscali l’indennità fissa mensile, non cambia nulla. Le Parti si vedono, valutano e concordano azioni. Una tutela incredibile!!!

Sarebbe stato sufficiente affermare, che nel caso di riduzione delle visite, i medici continuassero a percepire i compensi. Nessuno, adesso, si domanda perché non sia stata introdotta questa semplice tutela?  

Tra l’altro, se invece di correre dietro a ricorsi che da subito apparivano alquanto improbabili e avventurosi, in pratica persi in partenza, come poi si sono dimostrati, si fosse appoggiato, a gratis,  l’emendamento blocca liste, invece di contrastarlo, probabilmente lo scenario sarebbe stato diverso. Ma tant’è.

Arrivando ai giorni nostri, è utile ricordare che nel 2020 le visite sono state sospese a seguito della emanazione dello stato di emergenza da parte del Governo. Forse non si è a conoscenza che anche coloro che avevano un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, quindi ben altra cosa rispetto ad un libero professionista, a causa della sospensione di molte attività, si sono ritrovati senza lavoro.

Nello stesso tempo, medici esterni incaricati con rapporto libero professionale a termine, (quindi non c’azzecca nulla la tipologia del rapporto e la durata) hanno continuato regolarmente a lavorare grazie allo smart working che ha consentito loro di proseguire l’attività.

Del resto, neanche l’ipotesi di accordo non garantisce nulla a dispetto di quanto è stato propagandato, che nel caso di sospensione del servizio, anche in questa occasione i medici avrebbero avuto assicurata automaticamente l’indennità fissa mensile.

Non ci vuole un genio per comprendere che se l’attività non viene svolta, anche la reperibilità decade e, del resto, diversamente non ci sarebbe stato bisogno di sottoscrivere una dichiarazione congiunta:

Le Parti convengono sulla prioritaria necessità di individuare forme di indennizzo e/o integrazione del reddito in favore dei medici di medicina fiscale in presenza di nuove ed imprevedibili emergenze epidemiologiche e/o calamità naturali che determinino la sospensione totale delle visite mediche di controllo.

Dichiarazione, purtroppo, dal tono alquanto pilatesco che non prevede nessuna tutela automatica.

Il Principe avrebbe detto: “Cca nisciuno è fesso!!”.

mauro

 

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