INIZIARE A METTERE DA PARTE I SOLDINI PER PAGARE LE TASSE IL PROSSIMO ANNO
Dopo aver ottenuto compensi inferiori addirittura a quelli in vigore nel 1992 previsti dal tariffario unico nazionale, la perdita di diritti acquisiti, vincoli, obblighi e incompatibilità che si riscontrano solo in un rapporto di dipendenza e altre varie amenità, bisognerà che i medici fiscali pongano anche molta attenzione al capitolo tasse, cioè alla saccoccia. In base alla vigente disciplina , ricorrendone i presupposti (compensi fino a 65 mila euro, reddito da lavoro dipendente o assimilato fino a 30 mila euro, ecc), il medico fiscale può optare per il regime forfetario. Con la disciplina che verrà introdotta dall’ACN della medicina fiscale, a differenza di quanto previsto dall’ACN per i medici esterni che, all’art.26, comma 7, recita: 7. L’Inps, in qualità di sostituto d’imposta, sui compensi al netto dei contributi di cui ai precedenti commi, provvede ad effettuare le ritenute fiscali dovute sui redditi assimilati a lavoro dipendente e a riversarle all’erario, nonché...