CARTA CANTA
Il
Consiglio di Amministrazione dell’INPS ha
approvato, nella seduta del 20 luglio, l’ipotesi di ACN per la medicina
fiscale tra l’Istituto e le Organizzazioni Sindacali di categoria
comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, sottoscritta il 3 dicembre 2021.
Come
previsto, e non poteva essere altrimenti, il CDA, tra i vari “Visto, preso
atto, rilevato e tenuto conto”, in
nessun passaggio della Delibera ha confermato che l’incarico dei medici
inseriti nelle liste ad esaurimento prosegua senza soluzione di continuità fino
alla permanenza nelle suddette liste, come previsto invece, dalla disciplina
vigente; tanto per essere chiari, a tempo indeterminato.
Ovviamente
non poteva essere diversamente, visto
che la stessa ipotesi di accordo non lo prevede né lo presuppone.
È
presente solo un “Blando” riferimento alla priorità, senza specificare se questa riguarda l’assegnazione delle visite, come
invece prevedono la norma e le
disposizioni vigenti emanate dall’Istituto.
Il CDA prende atto, al contrario, che
l’ACN consentirà una maggiore efficacia del sistema degli
accertamenti medico legali e un utilizzo più razionale delle risorse
finanziarie assegnate specificatamente dalla legge, in ragione di una migliore dislocazione territoriale dei medici
fiscali e di un contenimento dei rimborsi e delle indennità chilometriche.
Quindi,
facendo un rapido ragionamento da scuola
primaria: non è prevista una consistenza minima di medici fiscali, dovendo
corrispondere una indennità fissa mensile, pagare una “Mancia” per le visite,
avendo eliminato la quota fissa in proporzione alla distanza e soppresso le
attuali liste speciali, sposto i sanitari dove servono.
Infine,
sempre il CDA, ricorda che la convenzione, pur essendo in forma di ACN non è un
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, come viene invece, da qualcuno,
pubblicizzato.
Il
Principe avrebbe detto: “Cca nisciuno è fesso!!”
mauro