MA CHI DICE CHE NON CI SONO LE TUTELE
Le tutele, per essere considerate tali, devono prevedere i relativi oneri, cioè le coperture finanziarie, a carico del Committente/Datore di lavoro.
Quelle previste per i medici fiscali dalla Convenzione sottoscritta, invece, o sono a carico dell’ENPAM, come già avviene con la disciplina vigente, oppure gli oneri sono coperti attingendo, come specificato dalla Ragioneria dello Stato, dalle risorse previste dal dlgs 75/2017 (i 50 milioni); trattasi, quindi, di partite di giro.
Alcune, come il rimborso polizza responsabilità, sono coperte con i 500€ del contributo alla formazione, soppresso dalla Convenzione.
Discorso completamente diverso, invece, per quanto riguarda le cd tutele sindacali che riguardano esclusivamente le OOSS che sottoscriveranno l’accordo definitivo.
Recita la Convenzione all’art.5, comma 1:
“Per lo svolgimento durante l’attività di servizio dell’attività sindacale debitamente comunicata da parte dei rappresentanti nazionali e regionali, a ciascun sindacato rappresentativo viene riconosciuta la disponibilità di 5 (cinque) ore annue per ogni iscritto rilevato al mese di dicembre dell’anno precedente”.
Quindi, spettano 5 ore per ogni iscritto, quasi il doppio di quelle previste per i convenzionati di SSN, tutelati da ben altre norme.
Facendo due conti della domestica, ad una OS con 200 iscritti, spetteranno 1000 ore l’anno. Con trecento iscritti, 1500, e così via. Se poi si ha la fortuna di rappresentare anche i medici esterni, sempre in base alla loro Convenzione, il piatto raddoppia.
In pratica, con 200 iscritti, si avrebbe un distacco sindacale totale per ca 6 mesi l’anno.
Ma non finisce qui, in quanto, sempre l’art.5 sopra ricordato, al comma 2, prevede:
“Le ore di cui al comma 1 sono calcolate, per i medici fiscali INPS che ne usufruiscono, come attività di servizio e hanno piena validità per tutti gli aspetti sia normativi che economici, con riferimento ai soli emolumenti fissi, del presente ACN”.
Quindi, considerando un totale di ca 400 iscritti alle OOSS, si parla di cifre importanti, non di spiccioli, per le quali non è previsto l’onere a carico INPS, neanche virtualmente. Non resta che pensare all’utilizzo delle risorse previste dal dlgs 75/2017, sempre i 50 milioni.
Tra l’altro, sugli importi di cui sopra, INPS dovrà versare un contributo previdenziale pari al 13,72%, sempre attinto dalle risorse del dlgs 75/2017.
L’altra forte tutela prevista per i rappresentanti sindacali, ce l’ha ricordata il sopracitato comma 2, in quanto viene specificato che l’attività sindacale è considerata “Attività di servizio”.
Questo vuol dire che, nel caso di assenze per attività sindacale non si viene penalizzati come con la malattia, l’infortunio, la gravidanza, permessi gravi motivi, ecc. per la fruibilità degli istituti previsti dalla Convenzione, quali il permesso annuale retribuito, l’indennità fissa mensile e il numero di visite da assegnare mensilmente.
Il Principe avrebbe detto: “Nojo, vulevan savuar…..”
mauro