IN VINO VERITAS
Dopo
i vari annunci roboanti riguardanti le “tutele” conquistate con l’ACN, quali
ferie pagate, indennità di malattia e infortunio, stabilità e fidelizzazione,
“stipendio” mensile anche restando sul divano, e chi più ne ha più ne metta, adesso,
complice probabilmente qualche sbronza dopo i festeggiamenti, gli annunci hanno assunto un altro tono e
comincia ad affiorare, anche se in misura ancora minima, l’altro aspetto della
convenzione, quello, purtroppo, reale.
Sommessamente,
alcuni ricordano che tra gli obiettivi
dell’ACN, vi è l’incremento del numero dei controlli…….
Non
ci vuole un grande matematico o un esperto in statistica per comprendere che, portando il compenso della visita a 25 euro,
di poco inferiore a quello previsto dal tariffario minimo nazionale del 1992 e garantendo obbligatoriamente una disponibilità mensile minima di 196 ore e fino a
248 ore con un compenso orario la metà di quello del 1992, il numero dei
controlli aumenterà!!!!!
Si
dimentica, però, di sottolineare che anche con la disciplina vigente, pur con un compenso minimo a visita di 47,67 euro
fermo da 14 anni si effettuano, dopo la partenza del Polo Unico, 8 visite
al giorno, cioè il massimo. Come la mettiamo? Qualcosa non quadra.
Per
non parlare, poi, di un altro obiettivo
raggiunto con l’ACN, quello della riduzione dei costi in ragione di una
ottimale dislocazione dei medici e del contenimento delle relative spese.
Anche
qui, non è che occorrano conoscenze e competenze particolari. È bastato eliminare la quota fissa di 6, 10
e 15 euro oltre il rimborso chilometrico per il viaggio di ritorno
dall’abitazione del lavoratore a quella del medico, e l’obiettivo è stato
raggiunto.
Per il mancato rimborso relativo all’usura
del mezzo proprio e per “indennizzare” l’usura fisica per i chilometri
percorsi, i medici fiscali se ne faranno una ragione. Pazienza.
Del
resto, non è che l’ACN preveda che le
visite vengano assegnate entro una distanza ragionevole per compensare la
perdite delle quote fisse, nooo, prevede
esattamente il contrario.
Una
genialata, non c’è che dire….
Il
Principe avrebbe detto: “E’ nu business”.
mauro