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Come noto, la Convenzione sottoscritta prevede l’iscrizione, obbligatoria, alla gestione previdenziale dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e addetti ai servizi di continuità assistenziale ed emergenza territoriale del Fondo della medicina convenzionata ed accreditata, senza la possibilità di poter optare per il mantenimento dell’iscrizione al Fondo B della Libera Professione, tra l’altro con saldo attivo.

Nulla cambia, quindi nessun vantaggio, rispetto alla vigente disciplina, per quanto riguarda l’indennizzo per malattia e infortunio, che decorre dal 31° giorno di assenza e per tutte le altre tutele previste dall’ENPAM.

Vi è, invece, una penalizzazione, rispetto alla disciplina vigente, per quanto riguarda l’importo indennizzabile, a causa del differente sistema di calcolo.

Sulla base delle notizie pubblicate dalla stampa specializzata, si era anche evidenziato che la carenza di medici di medicina generale, che avrebbe comportato un minor gettito di contributi al loro Fondo, potesse venire in qualche modo attenuata dai nuovi contributi portati in dote anche dai medici fiscali.

Orbene, dalle notizie che è possibile leggere in questi giorni, gli Ordini dei medici di Ascoli Piceno, Isernia e Piacenza non hanno approvato il bilancio consuntivo dell’Ente in quanto tutti i Fondi previdenziali sono in passivo, tranne, guarda caso, quello di quota B, al quale sono (ormai, erano) iscritti i medici fiscali.

Il Principe avrebbe detto: “E io pago! E io pago!

mauro

 

 

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