CHI SALE, CHI SCENDE E CHI VA SOTTO TERRA

 

La Convenzione sottoscritta porterà dei cambiamenti radicali sia dal punto di vista normativo, che economico.

I cambiamenti non produrranno per tutti i medici fiscali gli stessi effetti. Cerchiamo di analizzare questi effetti, partendo da chi andrà sotto terra.

Tra i sotterrati, i primi della lista sono i cd monomandatari, quelli autentici, però, cioè che svolgono esclusivamente l’attività di medico fiscale (più di qualcuno anche monoreddito), non hanno patrimoni o rendite o familiari con redditi importanti .

Con la disciplina vigente, questa categoria, oggi può contare su 8 visite al giorno con compensi, ancorchè risalenti a 15 anni fa, ancora di tutto rispetto.

Per loro la botta sarà tombale, con una contrazione di oltre il 50% del reddito attuale (si consiglia di farsi fare i conteggi dal proprio commercialista e non dai saltibanchi) e con un rapporto di natura libero professionale e precario, ma con vincoli, clausole e obblighi da dipendenza.

A ruota seguono i 70enni monomandatari che cesseranno automaticamente dall’incarico percependo, grazie al buco contributivo di ca 6 anni, dal 2013 al 2017 e dopo una vita di lavoro, una pensione (meglio chiamarlo sussidio) pari al reddito di cittadinanza.

Passiamo alla categoria che scende…. Qui troviamo i medici fiscali che hanno una qualsiasi altra tipologia di rapporto di lavoro, anche precario, anche di poche ore con le AASSLL, ma che hanno la possibilità, per non incorrerere nelle pesanti incompatibilità, di poter traslocare l’attività, anche se è solo una possibilità teorica, viste le difficoltà e impedimenti esistenti per i trasferimenti fuori provincia e con l’obbligo di  garantire la disponibilità su una sola fascia. 

Infine, troviamo la categoria dei medici fiscali che sale, sale, sale…..baciati dalla fortuna e sono coloro, under 70, che esercitano un’altra attività libero professionale, non necessariamente medica, che riceveranno in dono dalla Convenzione:

riduzione del numero delle visite, che permetterà loro maggior tempo da dedicare all’altra attività svolta e compensare i guadagni minori;

compenso fisso mensile, mentre cullano l’altra attività;

continuare ad esercitare l’altra attività medica libero professionale, anche con ambulatorio davanti la sede INPS, emettendo tranquillamente certificazione di malattia, senza dover traslocare in altra provincia e dover obbligatoriamente optare per una sola fascia di reperibilità;

se viene esercitata un’altra attività medica, possibilità di pagare ad ENPAM, per l’altra attività libero professionale, contributi previdenziali quota B con aliquota ridotta invece che al 19,50%;

se viene esercitata qualsiasi altra attività economica, con iscrizione c/o INPS, possibilità di cumulare i contributi previdenziali mediante la ricongiunzione e chiedere il trattamento pensionistico più favorevole garantito dall’Istituto;

tra i baciati dalla fortuna rientrano anche i medici fiscali che si trovano in conflitto di interessi, per i quali non è previsto l’onere di traslocare in altra provincia o la riduzione delle fasce di reperibilità. Sarà sufficiente, per questi, solo rinunciare alla effettuazione di eventuali visite nei confronti di soggetti per i quali vi potrebbe essere un potenziale conflitto di interesse, specialmente con riferimento all’eventuale sovrapponibilità tra l’attività di certificazione e quella di controllo medico legale.

Il Principe avrebbe detto: “Alla faccia del bicarbonato di sodio!”

mauro

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