COSI’ E’ SE VI PARE
I soliti cantastorie hanno
da sempre raccontato che l’ACN entrato in vigore a luglio, a differenza
della precedente disciplina, prevede oneri a carico INPS che non avrebbero
diminuito, di conseguenza, i compensi.
Tali oneri, costituiti
dal contributo previdenziale, assicurazione malattia, permessi sindacali e
assicurazione contro i rischi, come già anticipato illo tempore da queste
pagine e come anche specificato dalla Ragioneria dello Stato, devono essere
coperti, a differenza delle baggianate raccontate, esclusivamente dalle
risorse finanziarie del Polo Unico, ovviamente, con conseguente diminuzione dei
compensi.
Questa volta, a smascherare
le fesserie raccontate, ci pensa il bilancio preventivo per il 2024 presentato
in questi giorni.
Alla voce 3U1210051, recante
“Compensi ed oneri relativi all'accordo nazionale di medicina fiscale
convenzionata inps”, istituita dopo l’entrata in vigore ACN, è stata iscritta
in bilancio la cifra di euro 88.300.000,00, esattamente lo stesso importo
che era previsto con la disciplina precedente. Altro che oneri a carico
dell’INPS!!!
Basta farsi due conticini
per capire, a regime, con il fabbisogno stimato di 1060 sanitari e con la
priorità cassata, quanta moneta resterà in tasca ai monomandatari e,
soprattutto, quanta se ne è persa nonostante i compensi previsti dalla
precedente disciplina risalissero al 2008.
Per fortuna, tanto per
ricordarlo ai vari premi Nobel della medicina fiscale, anche la relazione al
bilancio lo sottolinea: “L’importo dello stanziamento
pari a 88,3 mln è stato ritenuto adeguato in considerazione dell’avvio del
nuovo Accordo Collettivo Nazionale per la medicina fiscale convenzionata INPS
(ACN) - stipulato ai sensi del D.lgs 25 maggio 2017 n. 75 e Atto di Indirizzo
di cui al DM del 2 agosto 2017 e siglato in data 11 ottobre 2022 – che ha
ridisegnato la disciplina inerente al rapporto di collaborazione tra l’Istituto
e i medici di controllo modificando, tra l’altro, sensibilmente il regime
dei compensi riconosciuti ai professionisti, rispetto a quanto stabilito dai
precedenti Decreti ministeriali (da ultimo, il DM del 8 maggio 2008)”.
Il bello è che adesso
qualcuno si lamenti pure per i compensi irrisori per le visite in località
disagiate e sulle isole, dopo che sono stati eliminati la quota fissa e i
rimborsi previsti dal dm 8 maggio 2008!!!
Non è che ci fossero dubbi
sul fatto che a rimetterci sono esclusivamente i monomandatari autentici,
quelli che si guadagnano la pagnotta con le sole visite fiscali.
Il Principe avrebbe detto:
“E io pago! E io pago!”
mauro