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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

da Mauro:HO VISTO COSE CHE VOI UMANI NON POTETE NEANCHE IMMAGINARE…

Nella Nota di aggiornamento al nuovo DEF (Documento di economia e finanza) a pagina 85, nella sezione Mercato del lavoro, politiche attive del lavoro e politiche sociali, si legge che “[…]  il Governo individuerà l’equo compenso per i lavoratori non dipendenti , al fine di evitare forme di abuso e di sfruttamento , in particolare a danno dei giovani professionisti, e interverrà per limitare il fenomeno delle cosiddette ‘false partite Iva’ ”. Leggendo quanto ha scritto “Giuseppi”, ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere, e tanto. Per quanto riguarda i compensi e rimborsi spese da riconoscere ai medici fiscali, questi sono fissati, da sempre, dal Governo, mediante la emanazione di decreti ministeriali. Qualsiasi persona di buon senso non avrebbe mai accettato, prima un atto di indirizzo che stabilisce una riduzione dei compensi fermi da 10 anni e, successivamente, una proposta di convenzione contenente una rimodulazione dei compensi e una loro forte contrazione anche in rapporto

L’ultima trovata ..................

L’ultima trovata sotto il fungo, come avrebbe detto un noto leader politico, è quella di affermare che, se la convenzione non dovesse essere soddisfacente,la si cestina e si torna alla disciplina vigente. Per carità, ognuno è libero di raccontare le barzellette che vuole e chi ascolta è altrettanto libero di crederci, ma qui si sta rasentando il reato di “tentata circonvenzione di incapace”. Il decreto legislativo 75/2017, norma di rango primario, assegna alla convenzione ivi prevista, la capacità di rimodulare la vigente disciplina, come spiegato anche dal committente. Una volta sottoscritta la convenzione, quindi, i medici fiscali decadono automaticamente dall’incarico perché la disciplina attuale, con le sue luci e le sue ombre, viene definitivamente archiviata e con essa, tutte le tutele. Lo stesso giochetto, fu tentato nel 2007 quando venne presentata la bozza di decreto ministeriale che, al primo comma, aveva la “Rimodulazione della disciplina” con lo scopo, come oggi, di far dec

da Mauro Cavoli:CHE SPETTACOLO!!

Avevamo dato notizia, nel post precedente, che risultano presentati al DDL S1476, due emendamenti identici riguardanti i medici fiscali, il 5.1 e il 5.2, aventi lo scopo di ricomprendere i medici inseriti nelle liste ad esaurimento nella dotazione organica dell’Istituto e conservare l’incarico in base alle norme vigenti che regolamentano l’esercizio della libera professione. Entrambi gli emendamenti, non prevedono né presuppongono una modifica al Dlgs 75/2017 sia per quanto riguarda l’individuazione delle risorse che l’iter per la stipula delle convenzioni e non prevedono né presuppongono maggiori o nuovi oneri a carico della finanza pubblica. Al di là dell’inqualificabile intervento dei “Soliti Ignoti” (che poi tanto ignoti non sono) per far ritirare gli emendamenti, nonostante questi siano apertamente a favore dei (SOLI) medici fiscali, quello che dovrebbe far preoccupare, oltre l’intervento di   questi premi Nobel, è la dichiarazione del rappresentante del Governo riguardante i pres

OTTOBRATE ROMANE

Risultano presentati, al DDL S1476, due emendamenti identici che riguardano i medici fiscali: il 5.1 e il 5.2, che recitano: 5.1 Paroli ,  Toffanin ,  Floris ,  Carbone Dopo il comma 1, aggiungere i seguenti:         « 1-bis.  Tra i profili professionali di cui l'INPS deve dotarsi per il raggiungimento dei propri fini istituzionali sono ricompresi, altresì, i medici di controllo inseriti nelle liste di cui all'articolo 4, comma 10- bis  del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125 recante ''Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni.'' e successive modificazioni e integrazioni, in attività alla data di entrata in vigore della presente legge di conversione, i cui rapporti convenzionali proseguono senza soluzione di continuità fino alla permanenza nella lista, con le medesime caratteristiche, nelle sedi dove vengono svolti gli incarichi.