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MIMI’ E COCO’ – ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO

  Mimì: Cocò, hai sentito. Sembra che adesso i difensori dei medici fiscali si siano arrabbiati e vogliono fare un macello… Cocò : Oh madonna mia, e che vorrebbero fare? Mimì : prima di tutto, far tornare al lavoro, fino a 72 anni, i medici inseriti nelle liste ad esaurimento che erano stati cessati dall’incarico al compimento dell’età anagrafica di 70 anni. Cocò : ma è scritto nell’ACN, nero su bianco. Lo hanno scritto nonostante l’atto di indirizzo non prevedesse questa ulteriore vessazione per i medici delle liste ad esaurimento che avrebbero potuto lavorare anche oltre. Cocò : forse ho capito….. qualcuno, di nascosto, all’insaputa di tutti, ha aggiunto questa clausola nell’ACN. Fanno bene ad arrabbiarsi Mimì : ma non finisce qui… pensa, Cocò, sembra che adesso, dopo che qualcuno con il pallottoliere ha fatto due conti, reclamano il diritto della priorità. Mimì : eh già, adesso si sono accorti che i conti non tornano Cocò : scusa, Mimì, ma la priorità è stata eliminata

COSI’ E’ SE VI PARE

  I soliti cantastorie hanno da sempre raccontato che l’ACN entrato in vigore a luglio, a differenza della precedente disciplina, prevede oneri a carico INPS che non avrebbero diminuito, di conseguenza, i compensi. Tali oneri, costituiti dal contributo previdenziale, assicurazione malattia, permessi sindacali e assicurazione contro i rischi, come già anticipato illo tempore da queste pagine e come anche specificato dalla Ragioneria dello Stato, devono essere coperti, a differenza delle baggianate raccontate, esclusivamente dalle risorse finanziarie del Polo Unico, ovviamente, con conseguente diminuzione dei compensi. Questa volta, a smascherare le fesserie raccontate, ci pensa il bilancio preventivo per il 2024 presentato in questi giorni. Alla voce 3U1210051, recante “Compensi ed oneri relativi all'accordo nazionale di medicina fiscale convenzionata inps”, istituita dopo l’entrata in vigore ACN, è stata iscritta in bilancio la cifra di euro 88.300.000,00, esattamente lo ste

Caro Babbo Natale,

  Siamo mimì e cocò,due medici fiscali monomandatari autentici. Quest’anno siamo stati buoni, bravi, generosi, ubbidienti e per questo ti chiediamo di esaudire i nostri desideri. Come ben saprai, a luglio è’ entrato in vigore il nuovo contratto…….. avevamo un rapporto che si poneva come rapporto a tempo indeterminato, ed e’ stato sostituito con uno precario per il quale non serve neanche un emendamento killer per cessarlo; avevamo la priorità, prevista da una norma di legge, nella assegnazione degli incarichi giornalieri, ed è stata eliminata; eravamo inseriti in liste ad esaurimento, previste da una norma di legge e ci ritroviamo, invece, inclusi in insignificanti liste speciali provinciali senza alcun valore; Sono stati diminuiti,    fino al 30/35%   i compensi gia’ fermi al 2008. Il compenso orario e quello per la visita, sono inferiori addirittura a quelli previsti dal tariffario minimo del 1992; e’ stata eliminato il rimborso della quota fissa per usura auto in proporz

MATEMATICAMENTE SOLATI

  Attualmente, di norma, vengono assegnate 4 visite a fascia . Grazie a questo   numero così elevato di visite, si riesce a camuffare, solo in parte e per i più ingenui, la diminuzione dei compensi rispetto alla disciplina previgente. Del resto basterebbe farsi due conticini per verificare che, comunque, vi è una contrazione fino al 30/33% dei compensi. I soliti “Noti”, rassicurano che questo sarà il trend definitivo e non è prevista una diminuzione del carico di lavoro, perchè il 4+4 non si tocca…. Beati loro e chi ci crede. Facciamo, come sempre, una verifica tecnica. Con 4 visite a fascia, quindi 196 visite al mese, avremmo: 196x1060 (fabbisogno stimato di medici) x25,00 (compenso visita) x11 (mesi)= €57.134.000,00 2.489,75(indennitàfissa)x12(mesi)x1060(fabbisognomedici)= €31.669.620,00 Rimborso spese benzina €10.000.000,00 (ca 800€ al mese) Rimborso polizza: 1060x500= €530.000,00 ENPAM a carico Committente: (€99.333.620,00x13%) =€12.913.370,60 Polizza primi 3

EHI HO, EHI HO, ANDIAM A CASA A RIPOSAR

  Con il blocco dell’applicativo SAVIO, quindi senza la possibilità di poter richiedere le visite, qualche imbonitore va ripetendo la solita litania: “Visto!!, adesso, grazie all’ACN, anche se non si lavora si viene pagati lo stesso!!” . L’affermazione è corretta, ma anche con il carico blindato, si dimentica di sottolineare, in assenza di visite per cause non imputabili al medico, ugualmente si sarebbero percepiti i compensi relativi alle visite non effettuate. La differenza, però, anche qui si dimentica di ricordare, sta nella entità del compenso . Vediamo: in base all’ACN, in mancanza di visite, al medico spetta il compenso lordo orario, aggiornato ad ottobre 2022, cioè l’altro ieri, pari a € 12,7/h. Quindi, per una giornata di lavoro senza visite, il compenso lordo percepito sarà di   € 101,60. Con il carico blindato, quindi pagati a visita , al medico sarebbe spettato un compenso lordo, calcolato in base al decreto minsiteriale 2008, cioè risalente ad oltre 15 anni fa, p

NATI CON LA CAMICIA

  Con l’entrata in vigore dell’ACN, su alcune categorie di medici fiscali si è abbattuta una mannaia : i monomandatari autentici, che si sono visti ridotti i compensi fino al 30/35% ed eliminati tutti i diritti acquisiti, coloro che avevano qualsiasi altra tipologia di rapporto e i 70enni spediti a casa con quattro lire di pensione ENPAM. Al contrario, una sola categoria è stata largamente beneficiata dall’ACN : quella dei medici fiscali che svolgono anche attività libero professionale e, tra questi, essendo sicuramente la più numerosa, l’attività odontoiatrica. Questi ultimi, come noto, al pari degli altri medici che svolgono attività libero professionali, sono tenuti a rilasciare il certificato telematico di malattia ai loro pazienti  quando ritengono di assegnare dei giorni di astensione dal lavoro dopo un intervento odontoiatrico. E’ bene ricordare, inoltre, che  il certificato di malattia  è “l'attestazione scritta di un fatto di natura tecnica destinata a provare la ver

ADESSO SALTA FUORI CHE NESSUNO FOSSE A CONOSCENZA DEL RICORSO AL TAR RIGUARDANTE LE FASCE DI REPERIBILITA’ DEI DIPENDENTI PUBBLICI

  Il mondo della medicina fiscale pullula di personaggi veramente incredibili, unici nel loro genere. Tutti adesso cadono dalle nuvole, avendo appreso della sentenza del TAR Lazio che ha annullato l’articolo 3 del decreto ministeriale 206/2017 riguardante le fasce orarie di reperibilità per i pubblici dipendenti. Ma come mai? Come è successo? È strano, veramente strano, perché tutti erano stati resi edotti del ricorso e del pericolo che i medici fiscali avrebbero potuto correre, nel caso fosse stato accolto, sia in termini economici che di organizzazione del lavoro. Sarebbe stato sufficiente correggere il tiro, quando ancora c’era la possibilità di farlo, proponendo di recepire il carico blindato, per non ritrovarsi in braghe di tela. Ma quanto mai!!! Anche sulle pagine di questo blog era stata data ampia e dettagliata notizia, addirittura ad agosto del 2019, del ricorso e dei pericoli che ne sarebbero derivati. Ripubblichiamo, per gli smemorati di Collegno, il post: