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ADESSO SALTA FUORI CHE NESSUNO FOSSE A CONOSCENZA DEL RICORSO AL TAR RIGUARDANTE LE FASCE DI REPERIBILITA’ DEI DIPENDENTI PUBBLICI

  Il mondo della medicina fiscale pullula di personaggi veramente incredibili, unici nel loro genere. Tutti adesso cadono dalle nuvole, avendo appreso della sentenza del TAR Lazio che ha annullato l’articolo 3 del decreto ministeriale 206/2017 riguardante le fasce orarie di reperibilità per i pubblici dipendenti. Ma come mai? Come è successo? È strano, veramente strano, perché tutti erano stati resi edotti del ricorso e del pericolo che i medici fiscali avrebbero potuto correre, nel caso fosse stato accolto, sia in termini economici che di organizzazione del lavoro. Sarebbe stato sufficiente correggere il tiro, quando ancora c’era la possibilità di farlo, proponendo di recepire il carico blindato, per non ritrovarsi in braghe di tela. Ma quanto mai!!! Anche sulle pagine di questo blog era stata data ampia e dettagliata notizia, addirittura ad agosto del 2019, del ricorso e dei pericoli che ne sarebbero derivati. Ripubblichiamo, per gli smemorati di Collegno, il post:

CONVENZIONE FAI DA TE? NO CARICO BLINDATO? AHI, AHI, AHI

  Con la sentenza del TAR Lazio che ha accolto il ricorso avverso il decreto ministeriale 17 ottobre 2017, n. 206 , recante la regolamentazione delle modalità per lo svolgimento delle visite fiscali e per l'accertamento delle assenze dal servizio per malattia, nonché l'individuazione delle fasce orarie di reperibilità, si aprono nuovi scenari. Il decreto, che aveva fissato in 7 ore la reperibilità per i dipendenti pubblici, presenta, tra l’altro, anche profili di incostituzionalità. A questo punto, almeno per il momento, le fasce orarie di reperibilità per i pubblici dipendenti, potrebbero tornare uguali a quelle dei dipendenti privati. Essendosi ridotta la reperibilità che il medico fiscale deve garantire, pagata con un compenso di € 2.489,75 calcolata su 8 ore giornaliere e non 4, il rischio, adesso, che la tanto pubblicizzata tutela dello “stipendio fisso”, potrebbe subire una rivalutazione al ribasso. Come più volte ricordato, il paracadute ideale sarebbe stata la r

DOLCETTO O SCHERZETTO?

  È incredibile, eppure sembra vero. Da quando è entrato in vigore l’Accordo sottoscritto in data 11 ottobre 2022 , quindi esattamente un anno fa , ci si accorge soltanto adesso che se i pagamenti dei compensi, quando avvengono, sono parziali e/o a singhiozzo, o entrambi, la colpa è del destino cinico e baro che colpisce i medici fiscali e che non c’è nulla da fare. L’unica soluzione a questo problema, che per i monomandatari autentici rappresenta un’altra bella mazzata, sembra essere quella del lamento greco. Vai, quindi, con letterine e richieste di convocazioni per suggerire la soluzione al problema causato, così si racconta, da qualche marziano in ricognizione sul pianeta Terra. Non è che ci volessero le capacità del prof. Zichichi per capire che se nell’Accordo non è stata prevista nessuna garanzia per il medico, nel caso di ritardati o parziali pagamenti, adesso non resta che sfogliare la margherita: mi pagano, non mi pagano, mi pagano, non mi pagano!! Ma il bello è che

BUFALE A RUOTA LIBERA

  Dopo aver perso tutti i diritti acquisiti, aver subito un salasso fino al 30% in meno sui compensi fermi al 2008 e una organizzazione del lavoro stile “Vietnamita” con l’aggiunta di obblighi, vincoli e incompatibilità totalmente estranei ad un rapporto libero professionale, qualcuno sta provando, timidamente, a porsi delle domande e dubbi sulla sòla ricevuta. Per far tacere er popolo ……….., puntualmente si tira fuori dal cilindro lo spauracchio dell’emendamento killer. Già, perché, a detta di alcuni, grazie all’Accordo sottoscritto non si dovranno temere per il futuro colpi di mano a suon di emendamenti, più o meno killer. Premesso che l’emendamento killer, forse in tanti non ricordano o fanno finta di non ricordare, con una riga, anzi esattamente con 7 parole, cancellava proprio l’attuale rapporto convenzionale , ma non la legge bloccalista e, tutto il rumore messo in atto per farlo ritirare, era più a difesa dei medici esterni, che venivano completamente asfaltati, che non d

LEGGETE GENTE, LEGGETE

  Con molta enfasi, come è solito fare, vengono invitati i medici fiscali a leggere articoli pubblicati su riviste specializzate, dimenticandosi, però, di sottolineare errori e dimenticanze, ivi riportati, anche piuttosto grossolani, di chi ha suggerito l’articolo. Nell’articolo si parla che dal 1 luglio i medici fiscali sono sotto la tutela ENPAM, pensando forse che, fino al 30 giugno, i sanitari erano sotto la tutela del Fondo Artigiani e Commercianti!!!! Si riporta anche, che saranno attivate tutele più significative, prima di tutte quella della malattia. Orbene, o non si è letto (o capito) l’ACN il quale, al contrario, non prevede espressamente alcuna copertura per la malattia, oppure, anche in questo caso, ci si confonde con la tutela, peraltro già prevista con la precedente disciplina, che decorre dal 31° giorno di assenza. Tra l’altro, le modalità di conteggio dell’indennizzo, sempre dal 31° giorno, erano più favorevoli con la disciplina precedente. I primi 30 giorni d

I SUGGERITORI

  Se non ci fosse da piangere e tanto, sarebbe da rotolarsi per terra per le risate fino a sporcarsi gli indumenti intimi. L’ACN entrato in vigore, come dall’inizio evidenziato, oltre alla contrazione dei compensi fino al 30% in meno rispetto a quelli del 2008, alla perdita di tutti i diritti acquisiti, alla precarizzazione del rapporto che resta libero professionale, impone obblighi, vincoli e incompatibilità che si riscontrano soltanto in un rapporto subordinato e assegna, al Committente, esclusiva libertà di interpretazione e attuazione delle norme in esso contenute. L’aspetto più divertente e drammatico allo stesso tempo, è il rimborso dei km percorsi. Non solo è stata eliminata la quota fissa il cui importo, pur risalendo a 15 anni fa, costituiva un valido aiuto economico, ma giornalmente si assiste ad una differenza, in alcuni casi notevole, tra i km realmente percorsi e quelli calcolati dalla procedura. Poi ci sono i “Furbetti del quartierino”, i finti monomandatari che,

MAMMA CIAO GUARDA COME MI DIVERTO

  Con i primi “statini” ricevuti, si spera che più di qualcuno si sia fatto una botta di conti e abbia toccato con mano, anzi con la tasca, quanto ci sta rimettendo rispetto ai compensi previsti dalla disciplina previgente, ancorchè  risalenti al 2008. Non ci vuole, certo, una grande mente matematica per comprendere di essere stati solati ma, nonostante l’evidenza scientifica, c’è ancora qualcuno che ringrazia per l’ACN entrato in vigore, dimostrando tutta la riconoscenza per gli autori e per il dono inaspettato ricevuto. I più penalizzati e, però, anche i più riconoscenti, neanche a dirlo, sono i cd monomandatari autentici, cioè quelli che si guadagnano la pagnotta con il solo lavoro delle visite fiscali e imitano, cantando felici, il bravo Giovanotti.. Tale situazione può essere spiegata ricorrendo alla “Sindrome di Stoccolma”. Il soggetto affetto dalla sindrome, infatti, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore che pu