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ALTRO GIRO, ALTRA BUFALA

  Sembra che siano stati pubblicati avvisi per il reclutamento temporaneo di medici fiscali riportanti, tra le cause di esclusione alla selezione, “l’aver minacciato o avviato eventuali contenziosi contro l’INPS in relazione a precedenti rapporti”. Naturalmente su questa notizia si sono gettati a pesce, amplificandola e distorcendola, tutti coloro che si preoccupano di un eventuale ricorso da parte di quei medici che potrebbero intraprendere un contenzioso a tutela dei propri diritti, arrivando addirittura ad avvisare quest’ultimi che rischierebbero di non vedersi rinnovato l’incarico. Premesso che tale iniziativa atta a cercare di intimorire “Er popolo….”, oltre ad apparire infantile e ridicola, sta a sottolineare di non ricordarsi che, anche nel recente passato, medici fiscali che hanno prodotto contenziosi di qualsiasi genere, anche tramite importanti studi legali dai siti patinati, se ne contano a livello industriale. Se si dovessero escludere dall’ipotesi di accordo in corso di

DAL PARLAMENTO

  Dal resoconto del 25 novembre della commissione Bilancio del Senato, risultano presentati al DDL n.1994 di c onversione in legge del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, recante ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19, i seguenti identici emendamenti a favore dei medici fiscali:   11.0.3 Paroli ,  Toffanin Dopo l' articolo , aggiungere il seguente: «Art. 11- bis. (Disposizioni a favore dei medici fiscali INPS)         1. A seguito della totale sospensione, a causa della pandemia da COVID-19, della effettuazione degli accertamenti medico legali sui lavoratori pubblici e privati assenti per malattia, l'INPS corrisponde, ai medici fiscali inseriti nelle liste speciali, il cui rapporto con l'Istituto è a prestazione in convenzione, in attività durante i periodi di sospensione del servizio, una indennità mensile, o fraz

ALLORA NON MI SONO CAPITO?

  La bozza dell’atto di indirizzo per la stipula delle convenzioni, di cui alla legge 160/2019, recita: “Incarichi aggiuntivi a quelli previsti dal comma 458 dell’art. 1 della L. 27 dicembre 2019, n. 160 potranno essere conferiti in relazione alle risorse supplementari derivanti dalle convenzioni stipulate da INPS con le Regioni o da altre fonti per l’assolvimento di ulteriori funzioni di competenza dell’INPS”. Quindi, potranno essere conferiti ulteriori incarichi, oltre quelli previsti dalla norma sopra riportata, in relazione alle risorse supplementari derivanti da altre fonti (diverse dalla ic) per l’assolvimento di ulteriori funzioni di competenza INPS. Inoltre,  tra le note della bozza dell’atto di indirizzo, si legge: “Se i medici convenzionati saranno adibiti anche ad altre attività in ambito previdenziale, l’esperienza in materia di malattia e inabilità temporanea al lavoro è da considerare utile e valutabile”.   Nella ipotesi, quindi, che i medici convenzionati saranno adibit

PROPOSTA DI UNIFICARE LE FASCE ORARIE DI REPERIBILITA’

  È in corso di svolgimento, da parte di una Sigla sindacale del pubblico impiego, una petizione, richiedente, tra l’altro, l’equiparazione delle fasce di malattia previste per i dipendenti pubblici, con quelle del settore privato. Tale iniziativa, si affianca a quella promossa da un’altra importante Sigla sindacale del pubblico impiego e reiterata nel corso di incontri all’ARAN. Nel caso in cui le richieste dovessero andare in porto, cerchiamo di capire quali saranno le conseguenze sulla ipotesi di accordo in corso di approvazione. L’ipotesi di accordo, nella premessa, tra i vari “Visto” che giustificano il contenuto della convenzione, vi è il richiamo al decreto interministeriale 17 ottobre 2017, n.206 che individua le fasce orarie di reperibilità. È da ricordare che il Consiglio di Stato , a proposito del sopracitato decreto interministeriale, che ha la natura di Regolamento, aveva rilasciato un parere estremamente critico sulla disparità delle fasce orarie tra pubblici e privat

PRENDI I SOLDI E SCAPPA

  L’organizzazione del Polo Unico della medicina fiscale, fu anticipata e illustrata nel 2016, dal Sottosegretario di Stato, Angelo Rughetti, in risposta ad una interrogazione parlamentare presentata dall’Onle Delia Murer: “Come osservato dall'onorevole Murer, l'INPS, con la determinazione presidenziale n. 147 del 12 novembre 2015, ha effettuato una selezione per un contingente di 900 medici, preferibilmente specialisti in medicina legale e in altri settori di interesse per l'Istituto stesso, a cui conferire incarichi di collaborazione professionale. Al riguardo, preciso che i suddetti incarichi sono finalizzati all'espletamento delle attività medico-legali istituzionali da svolgere presso le Unità operative complesse (UOC) e le Unità operative semplici (UOS) centrali e territoriali dell'Istituto, così come precisato anche nell'avviso di selezione. Le ulteriori esigenze istituzionali richiamate dalla predetta determinazione, con riferimento al costituendo Polo u

CCA NISCIUNO E’ FESSO

  È in corso di discussione, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la bozza dell’atto di indirizzo per la stipula delle convenzioni per i cd medici esterni, a norma degli artt. 458,459 e 460, legge 160/2019. Ci sono alcuni passaggi, nei primi articoli proposti, che interessano, direttamente o indirettamente, i medici fiscali e che dovrebbero far riflettere. Più volte si è ricordato che nella ipotesi di accordo in corso di approvazione per i medici fiscali si è “pasticciato”, legando la durata dell’incarico con quella della convenzione,  facendo così perdere il diritto alla conservazione dell’incarico fino ad esaurimento della lista. Nella bozza di atto di indirizzo per le convenzioni dei cd medici esterni, nonostante questi non siano inseriti nelle liste ad esaurimento , quindi senza alcun diritto alla conservazione dell’incarico, risultano maggiormente tutelati, distinguendo durata incarico da quella della convenzione. Si legge: “La Convenzione prevede il con

LE STATISTICHE DI TRILUSSA

È stato presentato ieri, il “XIX Rapporto annuale INPS” nel quale si legge: “Una terza analisi di approfondimento si concentra sulle certificazioni di malattia pervenute in INPS da parte dei lavoratori dipendenti dei settori privato e pubblico nel periodo febbraio-giugno 2020 , che hanno registrato notevoli variazioni rispetto all’anno precedente , in aumento nella prima fase, a causa degli effetti dell’epidemia di coronavirus iniziata in Italia alla fine di febbraio, e in diminuzione nella fase successiva, a causa delle mutate condizioni di lavoro per la maggior parte dei lavoratori, ai quali in periodo di lock-down è stata concessa la possibilità di svolgere il proprio lavoro da casa in smart working”. Dalle slides allegate, risulta una contrazione fino al 60% di certificati inviati da aprile a giugno 2020 rispetto agli anni passati. E pensare che qualcuno sosteneva che durante la sospensione delle visite fiscali i lavoratori erano tutti al mare, “a mostrar le …. chiare” e l’INPS er